Nella indagine dal titolo ’Notte fonda a Modena’ presentata a dicembre Federconsumatori e Sunia hanno consegnano all’amministrazione comunale la ricerca con l’avvertenza che se non dovesse aumentare la trasparenza delle piattaforme di affitto breve come Airbnb, Subito.it e Booking anche Modena potrebbe tramutarsi in una città albergo con tutti i problemi di vivibilità e ordine pubblico che le città di respiro metropolitano già sperimentano.
Scendendo nei dettagli dell’analisi si registra una crescita dei Cin. I Cin, codici identificativi nazionali, nascono per contrastare l’abusivismo e l’evasione fiscale nel settore degli affitti brevi e turistici. A Modena e provincia, secondo il ministero del Turismo, l’incremento dei Cin negli ultimi tre mesi è stata fortissima: si è passati dal 21% del 10 settembre al 79,6% del 16 dicembre.
Rispetto agli obblighi sulle dotazioni di sicurezza, la situazione di Modena è assai negativa: nessun immobile è perfettamente in regola. Nel complesso solo il 24% è dotato di un estintore all’interno dell’unità immobiliare o sul pianerottolo. Percentuale quasi identica per i rilevatori di monossido di carbonio: sono presenti nel 25% degli immobili. "Bene gli incentivi annunciati da Mezzetti – sottolinea il presidente di Federconsumatori Marzio Govoni – ma debbono essere accompagnati da una maggiore intensità nei controlli. Questo è un settore disabituato al rispetto delle regole, di vasta evasione fiscale e contributiva. Oggi ci sono maggiori strumenti di controllo, e vanno utilizzati".