REDAZIONE MODENA

"Bisogna fermare la macchina del payback"

La Regione chiede la totale abrogazione della norma. "È necessario salvaguardare la sanità pubblica e l’intera filiera produttiva"

La Regione chiede la totale abrogazione della norma. "È necessario salvaguardare la sanità pubblica e l’intera filiera produttiva"

La Regione chiede la totale abrogazione della norma. "È necessario salvaguardare la sanità pubblica e l’intera filiera produttiva"

Un tema che tocca da vicino uno dei distretti d’eccellenza della Bassa: il Biomedicale. Si tratta dei Payback sui dispositivi sanitari, in merito ai quali la Regione chiede la totale abrogazione della norma "per salvaguardare la sanità pubblica e una filiera produttiva strategica per l’Emilia-Romagna e per il Paese". Proprio ieri i parlamentari del Pd Stefano Vaccari e Andrea De Maria hanno depositato una proposta di legge per l’abolizione retroattiva del meccanismo del payback per le aziende produttrici e di commercializzazione di dispositivi medici, per "superare una norma ingiusta e penalizzante per le aziende del comparto biomedicale, tutelando al contempo la tenuta dei conti della sanità regionale".

Il testo chiede inoltre di garantire le necessarie coperture al Servizio Sanitario Nazionale al fine di far fronte ai mancati introiti delle Regioni. "Chiediamo al Governo, ai colleghi di opposizione e maggioranza – proseguono i parlamentari – di sostenere la proposta visto che a parole si sono dichiarati tutti d’accordo, e di fare tutto il possibile per velocizzare l’iter della proposta: in caso contrario, rischierebbe di essere l’ennesimo colpo a un comparto di assoluta eccellenza, tra i cui poli di maggior rilievo c’è, non dimentichiamolo, il Distretto biomedicale di Mirandola". Gli assessori regionali Vincenzo Colla (Sviluppo economico, green economy e lavoro) e Raffaele Donini (Politiche per la salute), a seguito dell’incontro di lunedì pomeriggio con i rappresentanti regionali e territoriali di Cna, Confindustria e Lapam Confartigianato, hanno scritto ai ministri delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e della Salute, Orazio Schillaci. "Per le imprese medio piccole è impossibile reperire le risorse da restituire alla Regione, quelle grandi che operano a livello globale cominciano a considerare l’Italia un Paese poco interessante per le forniture, programmando una veloce uscita dal mercato. Le ripercussioni sul Sistema sanitario nazionale, con il fallimento di molte Pmi e l’uscita dall’Italia dei grandi gruppi globali, peserebbero sulla qualità e la disponibilità di dispositivi medici anche innovativi con evidenti riflessi negativi sulla possibilità di curare pazienti e cittadini, spingendo verso la sanità privata".

m.s.c.