La riqualificazione di un quartiere passa anche dall’apertura di locali che funzionano, con un’efficace proposta, che possa attirare ed essere motore di iniziative, come Trattoria Urbana aperta a fine agosto alle spalle della stazione dei treni in via Montessori. I tre gestori Robby Moncata, suo padre Nino e Andrea Alfieri, entrambi con esperienze di ristorazione in centro storico, hanno accettato la sfida di aprire in un’area post industriale della città un tempo degradata, che in questi anni grazie a una serie di iniziative mirate tra imprenditori e Comune vive profondi mutamenti e sta trovando una sua dimensione. L’edificio era un mulino della seconda metà dell’Ottocento, posto ai bordi di un ramo secondario della ferrovia, con due grandi sale, ristrutturate in stile urban chic, i volti, i soffitti alti, un arredo contemporaneo in legno, con elementi di recupero caldi e ben distanziati, un’area bimbi dove lasciare i più piccoli mentre si cena e un curato dehor. Roberto Moncata viene dal risto bar Via Taglio 12 dove proponeva cucina modenese e un ottimo e fragrante gnocco fritto, mentre Andrea Alfieri gestiva il ristorante pizzeria Grottino sempre in via Taglio, tutti e due erano in una fase di stallo dopo aver venduto i locali e hanno deciso di unire le forze per una nuova avventura imprenditoriale. Servizio familiare e cucina quanto di più tradizionale si possa immaginare, con i piatti iconici modenesi e un occhio attento alla stagionalità. Tra i primi la pasta fresca fatta a mano, con i tortellini in brodo di cappone o in crema di Parmigiano, i tortelloni di ricotta e mortadella Favola, i passatelli asciutti con ragù di coniglio (notevoli), tra i secondi la tartar di Fassona, l’hamburger, le costine, insieme a ottime selezioni di salumi con gnocco fritto, crescentine e borlenghi, quelli friabili e croccanti che tagliano la bocca come è in uso ad est del fiume Panaro, per finire con mousse di mascarpone e torta nera, bensone con Albana e zuppa inglese.
Luca Bonacini