Bottura miglior chef italiano: "L’ingrediente più importante? La cultura"

Massimo Bottura e Niko Romito sono i migliori chef della ristorazione italiana secondo la guida 'Ristoranti d'Italia 2024' del Gambero Rosso, con un punteggio di 96 centesimi. La guida valorizza la sostenibilità economica e la forte identità della ristorazione d'autore italiana.

Bottura miglior chef italiano: "L’ingrediente più importante? La cultura"

Bottura miglior chef italiano: "L’ingrediente più importante? La cultura"

I mgliori chef della ristorazione italiana sono Massimo Bottura e Niko Romito entrambi con un punteggio di 96 centesimi, raggiunti appena sotto da Heinz Beck e Enrico Crippa. E’ la fotografia offerta da ’Ristoranti d’Italia 2024’, la guida del Gambero Rosso giunta alla sua 34a edizione e presentata ieri a Roma al Teatro Quirino.

"Io da solo sono Massimo Bottura, con tutti i ragazzi sono Osteria Francescana". Sintetico ma efficace nel sottolineare il lavoro di squadra dietro una storia vincente di ristorazione italiana è stato lo chef Bottura sul podio, condiviso con l’abruzzese Niko Romito, della guida Ristoranti d’Italia 2024 del Gambero Rosso. Importante, a giudizio dello chef e imprenditore modenese, l’attenzione crescente posta dalla dalla guida alla sostenibilità, ambientale e non solo.

"La sostenibilità a Modena – ha detto Bottura a margine della premiazione – la leggi in quello che facciamo in ogni locale, a partire dalla riduzione degli sprechi e dalla grande cucina a disposizione per i commis e gli apprendisti ai quali insegniamo a raccontare una storia italiana e al contempo ad aprirsi al mondo. L’ingrediente più importante per un cuoco – ha sottolineato Bottura – è la cultura, che apre alla conoscenza e quindi alla coscienza e all’etica del lavoro". Intorno, al termine della premiazione, tanta passione e gioia condivisa con i numerosi professionisti della ristorazione che chiamano Bottura "maestro".

La guida del Gambero Rosso è un caleidoscopio di proposte per tutte le tasche e per tutti i gusti, con un piccolo cruscotto in grado di evidenziare anche il rapporto qualità prezzo di ogni cucina. La novità: si assottigliano le differenze tra Nord e Sud.

"All’indomani della candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco e dopo un’estate rovente tra scontrini fuori taglia e dibattiti sulla crisi del settore, nonostante i sold out" racconta Laura Mantovano, direttore editoriale della guida, "il compito della guida è quello di tirare le somme, cogliere tendenze, senza dimenticare di valorizzare solide realtà. Le difficoltà, a partire dalla sostenibilità economica, esistono, vanno studiati nuovi modelli, non è più tempo di formalismi ma certo è che la ristorazione d’autore dalla forte identità, in Italia, ha ancora molto da dire".