EUGENIO TANGERINI
Cronaca

"’Confindustria macchine’ per crescere"

La nuova federazione aggregherà Acimac, Acimall, Amaplast e Ucima: circa 1300 aziende e un fatturato di 19 miliardi. E oggi arriva Orsini

La relazione del presidente di Acimac Paolo Lamberti

La relazione del presidente di Acimac Paolo Lamberti

Modena, 5 giugno 2024 – Cina (soprattutto) e India incombono, mentre i dazi imposti da un’Europa troppo timida sono solo un pannicello caldo contro la concorrenza sleale. Ma arrivano anche buone notizie, come dimostrano i volti distesi all’assemblea annuale di Acimac, l’associazione dei costruttori di macchine e attrezzature per ceramica che si è svolta ieri a Baggiovara.

Prima di tutto i conti del comparto sono migliori del previsto: non ci sarà un lieve calo, ma secondo le ultime stime il fatturato 2023 salirà dello 0,9% a 2,37 miliardi, con una quota di export del 73%. Inoltre è in rampa di lancio un nuovo soggetto destinato a cambiare il ruolo della rappresentanza nella meccanica strumentale. Si chiama Confindustria macchine e aggregherà Acimac, Acimall (lavorazione del legno), Amaplast (materie plastiche e gomma) e Ucima (confezionamento e imballaggio). Si tratta di circa 1300 aziende, con 70 mila lavoratori e un fatturato di 19 miliardi. Il vice presidente di Confindustria Maurizio Marchesini, ospite in assemblea, commenta così la novità: "Appoggiamo con forza l’avvio di nuove politiche e strumenti che sostengano una maggiore integrazione tra le imprese, a vantaggio della capacità del sistema industriale di proporsi da protagonista sui mercati esteri".

Intanto i soci Acimac confermano Paolo Lamberti alla presidenza per il prossimo biennio, insieme con i vice presidenti Paolo Mongardi, Luca Bazzani e Bruno Bettelli. Gian Paolo Crasta è il nuovo direttore generale dell’associazione. "Ringrazio tutti per la fiducia", dichiara Lamberti ricordando il lancio ufficiale del nuovo brand We are Acimac, orientato alla promozione internazionale e alla valorizzazione delle tecnologie made in Italy. "Il prossimo appuntamento – ricorda – è alla nostra fiera Tecna, dal 24 al 27 settembre a Rimini". E a proposito di appuntamenti, oggi a Baggiovara si replica con l’assemblea di Ucima: a villa Marchetti ci sarà il neo presidente di Confindustria Emanuele Orsini.

Ma l’assemblea, oltre al momento elettivo, è anche un’occasione di confronto che parte da un pensiero condiviso: la politica ambientale non va fatta contro, ma assieme alle imprese. Ne discute con Marchesini, rispondendo alle domande di Ilaria Vesentini del Sole 24 Ore, l’eurodeputata uscente Elisabetta Gualmini, che corre per il bis nella lista Pd della circoscrizione nord-est.

"Le imprese amano un mondo aperto – ricorda Marchesini – ma a parità di condizioni: non possiamo giocare a calcio in ciabatte mentre gli altri hanno le scarpe. C’è chi compete in maniera scorretta, intanto i nostri impegni diventano più restrittivi. I dazi sono l’ultimo baluardo, ne faremmo volentieri a meno".

"Lavoriamo – spiega Gualmini – sull’innalzamento dei dazi per l’India e la Cina. È giusto proteggerci, un settore vocato all’export non deve soffrire l’aggressione commerciale di Paesi che sussidiano le imprese e in cui le condizioni dei lavoratori non sono dignitose. Ma non ci si può solo proteggere: l’Unione Europea ha raddoppiato il suo bilancio negli ultimi anni".

E poi c’è la transizione ecologica. "Troppa ideologia – lamenta Marchesini – ha guidato la Commissione anche contro l’Europarlamento. L’industria non è contraria alla transizione: la vogliono i clienti e può essere un affare, purché non si fissino mete improbabili con una sola modalità per raggiungerle. Dobbiamo cercare nuove soluzioni tecnologiche: siamo bravi a farlo, solo così la manifattura europea ritroverà un vantaggio competitivo".