STEFANO FOGLIANI
Cronaca

Sassuolo, il sindaco Pistoni: "Non mi dimetto"

Seduta di fuoco del Consiglio comunale dopo l’inchiesta che ha coinvolto il capogruppo Pd: "Semmai mi costituirò parte civile se la magistratura troverà responsabilità" ha detto il primo cittadino FOTO

Alcuni cartelli di protesta apparsi in consiglio comunale per chiedere le dimissioni di Pistoni

Sassuolo (Modena), 13 ottobre 2015 - Erano circa un centinaio, e sarebbero stati molti di più, se l’aula consiliare fosse stata abbastanza capiente (FOTO). E molti di loro hanno alzato cartelli con la scritta ‘Pistoni dimettiti’. Aula gremita per la prima riunione consiliare post-untouchables, e non poteva essere altrimenti. Il tam tam si rincorreva da un po’ e non si può dire non facesse effetto, già alle 20.17, l’emiciclo che funge da tribuna già pieno a fare da contraltare all’aula ancora vuota.

Occupata, fino a quando il consiglio non ha preso il via, solo in alcuni dei banchi del governo dal sindaco Claudio Pistoni e dal presidente del consiglio comunale Serena Lenzotti cui sono aggiunti, via via, assessori e consiglieri. Ma è stato il pubblico, mai così numeroso, a fare la seduta, mentre il sindaco rendeva le proprie comunicazioni riavvolgendo il nastro della cronistoria di giorni caldissimi, che hanno visto cadere il capogruppo pd Giuseppe Megale (dimessosi) e ieri hanno vissuto un altro capitolo con un consiglio ad alta tensione.

Il sindaco ha detto di avere dato mandato al segretario comunale di avviare una verifica interna e ha difeso la trasparenza di quanto fatto in campagna elettorale, dicendosi «dispiaciuto che questa indagine sminuisca quanto di buono si stava facendo su Sassuolo, e incida negativamente su un lavoro proficuo e intenso cui l’amministrazione ha dato corso in questi mesi». Necessario, aggiunge Pistoni, alzare le barriere contro la criminalità organizzata ma, e si sapeva, niente dimissioni: il sindaco ricorda che non si tratta della prima volta che il Comune ed SGP sono oggetto di accertamenti giudiziari, e annuncia che «siamo pronti a costituirci parte civile a tutela della città» mentre dall’esterno dell’aula si leva qualche applauso, chissà quanto ironico. «Si riveda la strategia amministrativa», esorta Barbieri di Sassuolo 2020, che chiede l’intervento del Prefetto, mentre Severi di Forza Italia vuole la città torni alle urne e Caselli (Sassolesi) parla di «momento mai visto, per la città. Si deve staccare la spina». Il problema, rivendica l’ex sindaco, «è politico, di credibilità e fiducia» ma la Giunta va avanti e mentre i capogruppo allungano i loro interventi sulla serata, dalla gente siamo partiti e alla gente torniamo. Per aggiungere che mentre il dibattito dentro l’aula prosegue, fuori sono rimasti in tantissimi. Lamentandosene.