REDAZIONE MODENA

’Contempotango’, il ballo è questione di coppia. De La Roza e Colella sul palco del Comunale

Octavio de la Roza e Camilla Colella portano il tango tradizionale in chiave contemporanea al teatro Comunale Pavarotti Freni, unendo passione e innovazione nella danza.

Octavio de la Roza e Camilla Colella portano il tango tradizionale in chiave contemporanea al teatro Comunale Pavarotti Freni, unendo passione e innovazione nella danza.

Octavio de la Roza e Camilla Colella portano il tango tradizionale in chiave contemporanea al teatro Comunale Pavarotti Freni, unendo passione e innovazione nella danza.

"Non basta avere la voce più melodiosa per intonare un tango. No. Bisogna anche sentirlo. Bisogna viverne lo spirito", diceva Carlos Gardel, cantante e attore che ha fatto la storia del tango, il ballo della passione, del ‘fuego’, della coppia. "Il tango è saper camminare abbracciati", ricordava Carlos Gavito che è stato considerato il più grande tanguero del mondo. Il tango ha attraversato tutta la carriera di Octavio de la Roza, già étoile nella compagnia di Maurice Bèjart: "Anche se ho vissuto di danza contemporanea (il celebre coreografo gli assegnò ben presto il primo ruolo nel celeberrimo ’Bolero’ di Ravel, ndr), il tango è stato sempre presente nel mio lavoro", racconta. Del resto, per Octavio, nato a Buenos Aires, il tango non poteva che essere una radice forte e imprescindibile. E proprio ’Tango mon amour’, tredici anni fa, ha fatto scoccare la scintilla con Camilla Colella, che da compagna sulla scena lo è divenuta anche nella vita.

Octavio e Camilla hanno continuato a lavorare sul tango, a studiarlo, a ricercare. E in ’Contempotango’, che presenteranno domani alle 20.30 al teatro Comunale Pavarotti Freni, rivisitano il tango tradizionale attraverso lo stile contemporaneo, anche nelle musiche composte ed eseguite per l’occasione proprio da De La Roza.

"Non vogliamo presentare il tango di cent’anni fa, non volevo uno dei tanti spettacoli nostalgici che ci riportano al tempo passato – aggiunge il ballerino e coreografo –. Come argentino cerco di essere rappresentante nella mia cultura ma con un nuovo punto di vista". E sulla scena, per questo ’Contempotango’, saranno coinvolte anche sette coppie di ballerini della scuola LaCapriola di Modena: "Ci piace ricreare in scena quello che succede nelle milonghe, queste grandi sale dove tanti ballerini adulti, anche anziani, si incontrano per ballare, e si comprendono attraverso la danza, anche se parlano lingue differenti – sottolinea De La Roza in merito allo spettacolo –. Ci piace l’umanità che questi danzatori portano in scena, interpretando se stessi, con le loro fragilità. Non sono ballerini che interpretano un ruolo, ma persone che ballano per il piacere di ballare". E per il piacere di ‘allacciarsi’ in un ballo che – davvero – è nervi, forza, carattere. E un abbraccio infinito.

Stefano Marchetti