ALBERTO GRECO
Cronaca

"Crisi Bellco, accelerare sul piano industriale"

In vista della scadenza del 30 novembre per la presentazione del piano industriale della Mozarc - Bellco, la politica si mobilita per garantire la continuità produttiva e l'occupazione nel distretto biomedicale di Mirandola

"Crisi Bellco, accelerare  sul piano industriale"

Manifestazione davanti alla Bellco

In vista della scadenza del 30 novembre quando le sei realtà industriali e finanziarie interessate a rilevare la Mozarc - Bellco dovranno presentare il piano industriale, la politica riaccende i fari su questa storica azienda del Distretto biomedicale.

Dopo l’incontro romano in sede di Mimit del 17 settembre scorso che ha allontanato il pericolo della perdita dei 320 posti di lavoro della catena produttiva, ad incalzare il Governo per un efficace piano industriale è la parlamentare M5s modenese Stefania Ascari. "E’ importante che le risposte del Governo sulla crisi Mozarc, ex Bellco, – dice Ascari in una interrogazione – arrivino rapidamente in modo da garantire il mantenimento della piena occupazione e la continuità produttiva del distretto biomedicale modenese, per il quale si chiede l’abrogazione del payback". Sulla stessa lunghezza d’onda si muove il parlamentare Pd Stefano Vaccari. "Serve la stessa determinazione del sistema-Paese per garantire a Mozarc-Bellco lo stesso trattamento dedicato all’azienda Marelli di Crevalcore. Occorre siano assicurate tutte le misure di protezione per Mozarc e tutto il comparto dentro una competizione globale che rischia di penalizzare l’eccellenza italiana nel settore biomedicale". Rispondono a queste sollecitazioni i parlamentari di FdI Michele Barcaiuolo e Daniela Dondi che ricordano "la prontezza con cui il Governo è intervenuto in seguito alla decisione della Mozarc Mirandola di chiudere il proprio reparto produttivo di macchine per dialisi e delocalizzare l’attività". "Per comprendere quanto il Governo si stia adoperando – ammoniscono Barcaiuolo e Dondi – per incentivare la competitività del settore biomedicale basta citare che ad oggi il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha gestito contratti di sviluppo per un totale di agevolazioni concesse pari a 488,3 milioni di euro, e un totale di investimenti attivati di 1.855,89 milioni di euro, nonché Accordi di innovazione per un valore di programmi finanziati pari a circa 190 milioni di euro mentre le agevolazioni concesse sono pari a circa 89 milioni di euro".

"Gli interventi parlamentari di Pd e M5S – dice la segretaria generale Cisl Emilia Centrale Rosamaria Papaleo – dimostrano ancora una volta un’attenzione che unisce territorio e istituzioni. Territorio che deve comprendere come il payback sia un killer per il biomedicale".