di Chiara Mastria
Se esistesse un modo per semplificare la capacità di entrare in empatia con l’ambiente naturale al punto da permettere anche ai più scettici di creare una relazione con esso? Di sentirci davvero legati ad alberi, fiori, fondali marini, funghi, molluschi? E’ un nuovo pensiero ecologico positivo quello che guida la mostra ‘Umwelt’ - che significa, appunto, "il mondo intorno a noi" che inaugura oggi a Palazzo Santa Margherita e resterà visitabile fino al 12 gennaio dell’anno prossimo. Curata da Marco Mancuso, ‘Umwelt’ riunisce otto tra artisti, artiste e collettivi in un solo pensiero: "Un pensiero sviluppato dall’idea che attraverso l’intelligenza tecnologica e tecnoscientifica sia possibile capire, osservare e studiare altre forme di vita entrando in relazione con esse – spiega Mancuso –. Sviluppando quindi, grazie alla tecnologia, la famosa necessaria empatia senza la quale gli esseri umani difficilmente riescono a rispettare altre forme di esistenza". Da un lato l’ambiente, dall’altro una nuova visione anche delle tecnologie intelligenti: "Usiamole per comprendere questo ‘Umwelt’ in un modo altro e inedito, certamente meno impattante e che, forse, sarà in grado di offrirci risultati migliori". A scoprire i volti inediti della natura (dagli Iris alle stelle marine) le opere del laboratorio di ricerca Forensic Architecture (The Nebelivka Hypothesis), di Semiconductor (Through the AEgIS), James Bridle (Solar Panels (Radiolaria Series), Crosslucid (The Way of Flowers), Anna Ridler (The Synthetic Iris Dataset), Entangled Others (Decohering Delineation), Robertina Šebjanic con Sofia Crespo e Feileacan McCormick (AquA(l)formings-Interweaving the Subaqueous) e Eryk Salvaggio (The Salt and the Women). A corredo dell’esposizione un catalogo con testi dello stesso Mancuso, di Daphne Dragona, K Allado-McDowell e Laura Tripaldi. ‘Umwelt’ – che, date le premesse, si inserisce a pieno titolo nel tema del Festival Filosofia ‘psiche’ e collabora anche con Smart Life Festival – è una mostra che indaga il rapporto tra arte, tecnologia e scienza e che attraverso opere immersive, stampe, sculture, dispositivi documentali, indagini scientifiche e sistemi predittivi offre allo spettatore un nuovo punto di vista, totalmente inedito. Da osservare, scoprire, capire. Con il quale – parola chiave e filo conduttore non solo della mostra, ma dell’essenza dell’essere umano – empatizzare. Il dibattito è aperto: l’occasione per prenderne parte il talk a cura di FMAVtoAGO "Intelligenze Intersecate, Natura e artificio, umano e non-umano, nella mostra Umwelt", tra Davide Piscitelli di Forensic Architecture e Mancuso, moderata dal direttore mostre e collezioni Fmav Lorenzo Respi, in programma domani alle 16.30 nel cortile di palazzo Solmi. Ne seguiranno altri: il calendario completo è disponibile sul sito fmav.org.