
Tra le ipotesi, c’è poi la 'storia', una voce di paese sempre più prepotente che parla di un furgone bianco che, sempre a settembre, avrebbe caricato Daniela a Savoniero di Palagano. Esiste davvero quel furgone bianco? Se sì, chi c’era alla guida?
Modena, 4 dicembre 2024 – “Era il 27 settembre ed era quasi sera. Stavo rientrando a casa quando vedo le luci delle sue finestre accese. Penso allora che Daniela è tornata. Faccio poi un giro attorno al borgo, ricontrollo ed erano ancora accese. Allora ho pensato che fosse davvero a casa, che per fortuna stesse bene”. Emergono ogni giorno nuovi, inquietanti dettagli sulla scomparsa della 31enne Daniela Ruggi.
Le recenti ricerche delle forze dell’ordine in tutta l’area di Vitriola di Montefiorino, purtroppo, non hanno dato esito ma il mistero si infittisce. Come noto, infatti, Daniela scompare ‘ufficialmente’ il 18 settembre. Quel giorno, dopo una visita domiciliare con il Csm viene trasportata all’ospedale di Sassuolo. Sono circa le 13 quando arriva nel nosocomio e le 15.30 quando viene dimessa per poi essere trasportata a casa da una ambulanza di volontari. C’è anche la mamma con lei a Vitriola. Da quel giorno il buio più totale fino a che, nove giorni dopo, la ‘luce’ si ‘accende’ e si illumina, secondo una persona del paese che ben conosce la 31enne, proprio dentro casa di Daniela.
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“Ho visto la luce dentro casa – conferma –. Due giorni dopo mi confronto con un altro abitante del paese, che mi conferma a sua volta di averla vista Daniela la stessa sera, il 27 mentre scendeva dalla stradina del paese e la mamma, invece, mentre se ne andava con la macchina. Da quel momento non vi è stato alcun cenno di avvistamento”. Quel giorno, il 27 settembre, secondo i primi accertamenti la mamma di Daniela effettivamente raggiunge l’abitazione della figlia per lasciarle cibo fuori dalla porta. Alimenti che però non vengono ritirati tanto che la donna, il giorno successivo, li avrebbe ripresi. Ma già qua – rispetto a quanto dichiarano i paesani – ci sarebbe appunto una contraddizione. “Ultimamente Daniela aveva teorie sconfusionate su quello che era la sua famiglia, ma anche la sua vita futura. Non credo andasse alla ricerca di esperienze ‘particolari’ ma era fragile, influenzabile e di lei ci si poteva facilmente approfittare” sottolinea chi la conosce. Ma c’è di più perché un residente che ben conosce la 31enne, ai microfoni di Storie Italiane, racconta all’inviato Alessandro Politi come Daniela avesse affidato i suoi pensieri e le sue sofferenze ad una sorta di diario: foglietti lasciati per casa. “Spesso la giovane si lamentava attraverso messaggi inviati a noi cittadini dei conflitti con la famiglia – spiega. Come noto sulla scomparsa della giovane la procura ha aperto un fascicolo per sequestro di persona. Un’ipotesi di reato che per il momento non riguarda alcun ‘iscritto’: non vi sono indagati nel fascicolo. E’ noto anche, però, che Daniela da tempo frequentava uomini molto più anziani di lei. “Affermava di volere una famiglia, dei figli ma anche di volersi trasferire a Modena” raccontano. E poi c’è la ‘storia’, una voce di paese sempre più prepotente che parla di un furgone bianco che, sempre a settembre, avrebbe caricato Daniela a Savoniero di Palagano. Esiste davvero quel furgone bianco? Se si, chi c’era alla guida?