«Ennesimo supermercato in città , assurdo»

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APRE i battenti giovedì mattina il supermercato Interspar, nell’area tra la tangenziale Losi e via Nuova Ponente e le associazioni di categoria tornano alla carica contro l’amministrazione. La critica è sempre la stessa ormai trasversale ai sindaci e alle giunte che cambiano negli anni – «la rete commerciale è satura, basta con le grandi superfici di vendita» – ma le associazioni sperano che il Bellelli bis dia un segnale di cambiamento.

Massimo Fontanarosa di Ascom parla di «aperture barbare» contro cui ormai c’è «poco da dire: abbiamo già detto al sindaco Bellelli e all’assessore Tosi che eravamo contrari a questa ennesima apertuma non ci hanno voluto ascoltare: a Carpi si crea una assurda concentrazione di supermercati e cementificazione, manca completamente una programmazione della rete distributiva».

Confesercenti chiede all’amministrazione, con la nuova giunta, di aiutare il piccolo commercio che soffre con quella che il responsabile Massimiliano Siligardi chiama «tassa del perdono». «Abbiamo già detto e continuiamo a dire no all’aperture di strutture da 2500 metri come quella che aprirà giovedì: il Comune potrebbe almeno utilizzare gli oneri di urbanizzazione derivanti dalle nuove aperture per creare un fondo di aiuto al piccolo commercio che soffre». Siligardi sollecita anche l’amministrazione a prendere una decisione sul mercato coperto, ancora chiuso, «dove potrebbe insediarsi una piccola attività alimentare, un negozio di vicinato in centro storico» e chiede anche di riattivare la procedura di gara per il Caffè del Teatro in piazza Martiri, ormai chiusa da anni.

Anche Lapam, dice Stefano Cestaru, si unisce al coro di «no a nuove aperture di grandi strutture che danneggiano un piccolo commercio che già deve difendersi dall’aumento di vendite on line» mentre Francesco Stagi, direttore di area di Cna, sottolinea che «l’apertura di grandi strutture non danneggia solo il centro storico ma di tutta la città: la capacità di spesa della città è sempre quella, non capiamo che senso ha l’apertura di una nuova struttura».

E tutti e quattro sperano che con la nuova giunta «ci sia un maggiore confronto che è mancato negli ultimi due anni».