Ferrari, 80 anni fa nasceva il mito In mostra il soprabito del Drake

Il Comune di Maranello pubblica l’atto del podestà che autorizzò l’impianto in via Abetone Inferiore

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Il 4 dicembre 1942, 80 anni fa, il Comune di Maranello concesse a Enzo Ferrari l’autorizzazione a edificare un nuovo stabilimento produttivo sul territorio. Lo ricorda il Comune divenuto la patria del Cavallino Rampante: "In quel momento nacque a tutti gli effetti il legame tra l’azienda automobilistica e la città, un rapporto strettissimo che nei decenni si è consolidato". Il documento che attesta la concessione, numero di protocollo 4881, è conservato nell’archivio comunale: un foglio dattiloscritto firmato dal podestà Giuseppe Ferrari Amorotti il quale, vista la richiesta "di poter iniziare subito i lavori del caso", consegnata da Enzo Ferrari al Comune il giorno prima, 3 dicembre, concedette "alla ditta Auto Avio costruzioni - Scuderia Ferrari - Modena l’autorizzazione ad eseguire l’impianto sulla proprietà Ferrari Com. Enzo, in via Abetone Inferiore, località Fondo Cavani di un capannone".

"A Maranello Enzo Ferrari trovò non solo la terra e le autorizzazioni necessarie: nella nostra città trovò soprattutto gli uomini, i collaboratori, le intelligenze capaci di aiutarlo a dare forma al suo sogno", prosegue il Comune. E proprio ieri a Forlì si è parlato di Enzo Ferrari nell’ambito delli’iniziativa ’The Drarke. Storie di circuiti, corse e icone’. Nella sede della Fondazione Dino Zoli si sono riuniti i giornalisti Pino Allievi e Leo Turrini, Gian Carlo Minardi, fondatore del celebre Team Minardi e presidente del CdA di ’Formula Imola’, la società che gestisce l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola e l’Ingegner Luigi Mazzola, per oltre vent’anni in Ferrari Gestione Corse con vari ruoli di ricerca e sviluppo. E, ancora, il fotografo modenese Flavio Mazzi, le cui foto sono state oggetto di una mostra, organizzata da DZ Engineering e Fondazione Dino Zoli, a Singapore durante il Gran Premio di F1, e il vignettista Giorgio ’Matitaccia’. A impreziosire la giornata, un cimelio storico: ieri a Forlì è infatti stata esposta la gabardina di Enzo Ferrari, il soprabito da cui il Drake si separava raramente, datato 1947, conservato in un sottotetto a San Venanzio per oltre 50 anni e recentemente acquistato all’asta da Dino Zoli.

A raccontare più volte la storia del soprabito è stato Federico Canovi di Castelnuovo Rangone, presente ieri a Forlì: "A suo tempo, il capo fu scartato dagli indumenti di Enzo. La sua domestica, invece che buttalo via, lo donò ai miei nonni che erano i suoi vicini di casa, alla ‘Svolta’ di San Venanzio. Erano i primi anni del Dopoguerra". Dopo essere rimasto in solaio per tanti anni, il cappotto venne recuperato e valorizzato da Federico su suggerimento della madre: "Sapendo della mia passione per la Ferrari azienda nella quale ho anche lavorato, mia mamma mi disse che in solaio si trovava un vestito del mitico Enzo. Allora, dopo averlo cercato, lo portai in casa custodendolo come una reliquia che mi ricorda sì Enzo, ma anche mio nonno". Alla fine la decisione di metterlo all’asta nella speranza di ritrovarlo in un museo: oggi il soprabito è dell’imprenditore e collezionista forlivese Zoli che l’ha acquistato per 39mila euro e messo in vetrina nella sede della sua Fondazione.