Finale Emilia, Mirella, uccisa a bottigliate per pochi euro. Tre fermi

L'anziana ha aperto la porta a un ragazzo che viveva vicino a casa sua e ai suoi due amici. Ma i tre l'hanno aggredita per rapinarala e, quando ha tentato di ribellarsi, l'hanno uccisa. Hanno portato via 30 euro e due collier

I carabinieri del Ris a casa di Mirella Ansaloni, a Finale Emilia

I carabinieri del Ris a casa di Mirella Ansaloni, a Finale Emilia

Finale Emilia (modena), 24 ottobre 2017 - Uccisa nel corso di una rapina per un bottino di appena 30 euro in contanti e un collier, poi rivenduto ad un compro oro di Milano, per 500 euro. C’è questo scenario dietro al decesso di Mirella Ansaloni, 79 anni, pensionata trovata morta nella sua abitazione di Finale, in via Orazio Vecchi, lo scorso 18 settembre.

I carabinieri di Modena, su indagini coordinate dal pubblico ministero modenese Claudia Ferretti, hanno fermato per omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa e rapina, tre giovani originari del Marocco tutti residenti a Finale da anni e ben inseriti, come sottolineano gli inquirenti. Hanno 19 anni, i primi due, e 22, il terzo.

image

Le indagini hanno registrato la svolta negli accertamenti dei militari del Ris di Parma (FOTO) svolti direttamente all’interno dell’abitazione lo scorso 29 settembre, e prima ancora dall’autopsia e dai riscontri della medicina legale. Questi i fatti, così come hanno spiegato il procuratore capo di Modena, Lucia Musti, ed il comandante provinciale dei carabinieri di Modena, Giovanni Balboni: uno dei tre fermati, di 19 anni, viveva fino a poco tempo prima con la famiglia in una casa vicina a quella della vittima. Sarebbe lui l’ideatore del piano di derubare, questo l’intento iniziale, la 79enne. Il giovane, il 18 settembre, ha dato appuntamento agli altri due, amici da una vita, nell’abitazione ormai vuota, ma di cui aveva ancora le chiavi.ì

I tre avrebbero dunque passato il tempo d’attesa a giocare col cellulare, aspettando che l’anziana, in quel momento fuori per fare la spesa, tornasse a casa. Quando Ansaloni è rientrata, i giovani si sono presentati alla sua porta chiedendo un bicchiere d’acqua. In quel momento è scattata l’aggressione. La pensionata è stata uccisa a colpi di bottiglie di vetro (prese dentro l’abitazione) alla testa: avrebbe tentato di difendersi. Una volta colpita la vittima, i tre hanno saccheggiato la casa e poi si sono dileguati, dirigendosi verso Ferrara.

image

Uno dei tre avrebbe deciso di rientrare anticipatamente a Finale Emilia. Gli altri due, invece, hanno proseguito verso Milano. Lì la vendita del collier a un compro oro, per 500 euro. Soldi che i due giovani, a Milano, avrebbero poi speso per locali, per divertirsi insomma. Risulta che dalla casa sarebbe sparito un secondo collier, quello che la vittima aveva al collo, che i due giovani arrivati a Milano non avrebbe rivenduto perché si sarebbe strappato nel corso dei concitati momenti all’interno dell’abitazione della tragesia.

Il cadavere della 79enne è stato successivamente ritrovato dai vicini di casa, che si erano insospettiti per il fatto che la pensionata non usciva dall’abitazione ormai da tempo. In un primo momento, come ha spiegato anche Alessandro Iacovelli, comandante della compagnia di Carpi, si era pensato a una morte avvenuta per cause accidentali. La donna, infatti, soffriva di frequenti svenimenti e si era ritenuto che le ecchimosi sul collo fossero da collegare al fatto che portava sempre un foulard e magari cadendo questo aveva provocato, appunto, le ecchimosi stesse. Poi i sospetti nati nel corso dell’autopsia e, infine, gli accertamenti determinanti dei militari del Ris.