
La Cgil: "Il voto in provincia sfiora il 40% ed è superiore al resto d’Italia. Il risultato sotto la Ghirlandina è comunque incoraggiante". Pulitanò (Fd’I): "E’ del tutto evidente la sconfitta del campo largo" .
Anche a Modena e provincia l’affluenza alle urne per il referendum non supera il quorum, ma si possono leggere comunque al tornasole alcuni dati comunque interessanti dal punto di vista politico. A confermare un maggiore affetto al voto sono infatti i comuni della pianura e della bassa, mentre un astensionismo ben più marcato si registra in Appennino. Il record assoluto dell’affluenza in provincia lo stabilisce infatti Nonantola, che stacca un 46,23%. Agli antipodi c’è invece Fiumalbo, con solo il 14,20 per cento degli aventi diritto che si sono recati alle urne. Ben oltre il 40% anche il capoluogo: la città di Modena si è attestata infatti sul 43,89%, condividendo la percentuale "over 40" con Bastiglia, Campogalliano, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Formigine, la già citata Nonantola, Novi di Modena, Ravarino, San Cesario, Savignano, Soliera, Spilamberto. Gli altri comuni della provincia, restano con percentuali comprese nella forbice tra il 20 e il 40%.
Che l’analisi politica di questo risultato possa risultare anche molto diversa, lo dimostrano le considerazioni, da un lato, di Daniele Dieci, segretario della Cgil di Modena, e di Ferdinando Pulitanò, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. Dieci della Cgil spiega: "Il referendum non ha raggiunto il quorum. Per il grande lavoro fatto negli ultimi mesi, andando in mezzo alla gente, facendo ben 1250 assemblee, volantinaggio e campagna social, speravamo di arrivare al 50 + 1. Così non è stato ma, almeno per Modena e la sua provincia, questa esperienza ci ha lasciato sensazioni positive, con oltre 206.000 elettori che si sono recati alle urne. Un segnale importante, da cui ripartire. Se il referendum non è passato, non si fermerà comunque la nostra attività e il nostro impegno, su più fronti. Da un lato, intendiamo infatti sollecitare la parte politica a fare la sua parte nelle politiche per il lavoro, dall’altro proseguiremo la contrattazione di secondo livello, ovvero nelle aziende, per una maggiore tutela dei lavoratori e di chi è precario. In ogni modo, abbiamo avuto una volta di più la conferma che stare vicino alla gente paga, e noi vogliamo continuare a dialogare stando in mezzo alla gente".
All’obiezione che i quesiti, secondo alcuni, risultavano non di immediata comprensione, Dieci replica: "Non credo sia questo il problema. Piuttosto, chi ha remato contro ha fatto di tutto per cercare di non capirli". Sempre Dieci chiude: "I modenesi, uomini, donne, giovani, anziani hanno considerato i temi del lavoro e della cittadinanza importanti per loro stessi e per un’idea solidale di società". Agli antipodi la lettura dell’esito elettorale che offre Ferdinando Puliutanò, il quale ha rilevato: "Il centrosinistra e il comitato referendario hanno utilizzato il Referendum come grimaldello per assaltare il Governo. Questa operazione è andata male e l’esecutivo nazionale ne esce rafforzato. La loro sconfitta è del tutto evidente, nonostante le abbiano tentate tutte, con la solita campagna di odio in questo caso nei confronti del capo del governo o del presidente del Senato arrivando persino strumentalizzando le tragiche vicende di Gaza. Non dimentichiamo, infatti, l’accorato appello al voto avvenuto a conclusione di una manifestazione che era stata indetta per esprimere solidarietà al popolo palestinese. Gli italiani non si sono fatti ingannare da quesiti referendari ipocriti. È una sconfitta molto profonda per il centrosinistra che continua a non capire cosa il Paese chiede. In particolare, sulla cittadinanza, gli italiani si sono espressi chiaramente: la cittadinanza è un valore, non un regalo da elargire dopo solo cinque anni di permanenza sul nostro suolo. Quella di oggi (ieri, ndr) è la vittoria di chi ha ritenuto sbagliati i quesiti referendari sia nel merito che nel metodo e credo abbia anche voluto punire l’arroganza e la prepotenza della sinistra italiana".
"Non possiamo dirci soddisfatti dall’esito complessivo dei referendum, che non hanno raggiunto il quorum – ha detto Stefano Regginini, segretario provinciale del Pd – Ciò detto, la fotografia che restituisce Modena è molto diversa da quella di altre zone del Paese: alle urne sono andate oltre 200 mila cittadini, una percentuale che, rapportata alla totalità degli aventi diritto al voto, colloca i nostri territori in vetta in termini di sensibilità a temi come quelli oggetto di consultazione e, in assoluto, rispetto all’esercizio del diritto di votare ed esprimersi".