STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Futura giunta, il sindaco Mezzetti: "C’è passione per le schermaglie. Ora lascio fare, poi deciderò io"

"Svelerò i nomi l’1 luglio, durante il primo consiglio comunale. Ci sarà anche un assessore alla sicurezza. Voglio ricordare che sono stato eletto con un alto consenso quindi ho la facoltà di fare le scelte necessarie".

Futura giunta, il sindaco Mezzetti: "C’è passione per le schermaglie. Ora lascio fare, poi deciderò io"

Modena, 18 giugno 2024 – "Sulla giunta e sugli assessorati sarò io a decidere". Massimo Mezzetti, neo sindaco di Modena, lo ha detto chiaro e tondo ieri mattina nel chiostro del Palazzo Santa Margherita, a margine della presentazione della 30ª edizione della ’Festa della musica’. Era la sua prima conferenza stampa in veste di sindaco, quindi ovviamente c’era molta attesa e altrettanta curiosità. E fra le domande dei giornalisti, alcune... sono andate oltre la musica.

Mezzetti, proviamo ad anticipare qualche nome della prossima Giunta?

"No, per quelli dovrete aspettare lunedì 1° luglio, il primo consiglio comunale. Ora lascio che tutti si appassionino alle schermaglie, però alla fine sarò io a decidere. Voglio ricordare – non per supponenza o saccenza – che sono stato eletto con il più alto consenso dal dopoguerra a oggi, quindi avrò facoltà di effettuare le scelte necessarie". Ma prevederà anche un assessorato alla sicurezza?

"Sì, ho pensato anche a questa delega".

Lei è stato assessore comunale alla cultura, poi per anni anche in Regione. Non a caso oggi riparte dalla cultura e dalla musica...

"La festa della musica è un momento molto significativo anche per me. Qui a Modena è divenuta una tradizione radicata: il programma ricchissimo di quest’anno non è certo merito mio, perché è stato pensato prima che io arrivassi, ma va nella direzione di quello che spero di poter fare nei prossimi anni, ovvero far crescere la vivacità, l’attività e l’attrattività di questa città".

Qualcuno ritiene tuttavia che a Modena (a differenza di città vicine) manchino i grandi eventi. Lei cosa ne pensa?

"Sicuramente cercherò di investire molto di più sulla cultura. Ma sui grandi eventi occorre fare un ragionamento. I Comuni hanno sempre un problema di risorse: personalmente, se devo scegliere, più che investire in maniera corposa su un evento una volta ogni tanto, preferisco dedicare le stesse risorse a tanti eventi medio piccoli che possano far crescere cento fiori, cento attività, tanto associazionismo e tanta creatività culturale che già esistono nella città. In Regione mi sono comportato allo stesso modo".

In che modo?

"Si investe per far crescere i nostri talenti, le nostre intelligenze e per farle affermare, così da farle diventare esse stesse dei ‘grandi eventi’ e dei soggetti di carattere nazionale. E’ quanto è avvenuto, per esempio, con Emilia Romagna Teatro: insieme all’allora direttore Pietro Valenti, ho sostenuto la trasformazione di Ert in fondazione e poi in teatro nazionale. Una delle fondamentali esperienze nate qui a Modena è così divenuta una delle sette eccellenze nazionali e, da qualche anno, è prima fra i sette teatri nazionali".

La cultura al centro del suo mandato, quindi?

"Sì, perché la cultura ha un valore non solo intellettuale, ma anche sociale, di aggregazione, di formazione del cittadino critico e consapevole. Ed è anche lavoro e occupazione".