STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Il nostro alfabeto. Viaggio tra le parole per esplorare l’evento. Tutto parte da ’Amore’

Una guida di ventuno termini-chiave per scoprire il programma. In questa edizione si parlerà anche di Incoscienza e Confessioni. Senza dimenticare l’antica civiltà d’Egitto e i Quadri psichici.

Una guida di ventuno termini-chiave per scoprire il programma. In questa edizione si parlerà anche di Incoscienza e Confessioni. Senza dimenticare l’antica civiltà d’Egitto e i Quadri psichici.

Una guida di ventuno termini-chiave per scoprire il programma. In questa edizione si parlerà anche di Incoscienza e Confessioni. Senza dimenticare l’antica civiltà d’Egitto e i Quadri psichici.

Non sarebbe festival senza il nostro ‘alfabeto’. Dalla A alla Z, un’Analisi di eventi e curiosità, andando a Zonzo nel programma...

A come AMORE che con Psiche fa sempre coppia. Al celebre mito saranno ispirate varie iniziative: per esempio il concerto del Consort di fiati L’Aureliana (sabato alla chiesa di San Carlo di Modena), il reading con Valter Malosti ed Emanuele Trevi (domenica in piazza Grande), ma anche la mostra fra arte, letteratura e diritto all’Accademia di Scienze Lettere e Arti.

B come BESTIARIO interiore. I mostri dentro e fuori di noi: sabato e domenica un laboratorio per dare forma alle nostre emozioni, traducendole in creature fantastiche come quelle raffigurate sui marmi del Duomo di Modena.

C come CONFESSIONE. All’archivio storico diocesano di Modena una mostra dedicata ai percorsi di penitenza e di disciplina spirituale, medicine per l’anima.

D come DIGITALIZZAZIONE, ovvero come il progresso tecnologico influisce sulla percezione dell’arte. Capolavori pittorici in gigapixel svelano dettagli nascosti delle opere nell’installazione "Allucinazioni digitali" presentata da Gruppo Panini Cultura.

E come EGITTO. L’antica civiltà fiorita lungo il Nilo, i suoi riti funerari e i viaggi ultraterreni. Ne parlerà (sabato mattina in piazza Grande a Modena) Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino.

F come FEMMINA. Nell’Ottocento abbondarono colorite teorie di fisiologi, psichiatri e criminologi riguardo alla presunta inferiorità mentale (e morale) della donna. In un tragicomico excursus, le riascolteremo nello spettacolo di e con Diana Höbel, domani sera al teatro San Carlo.

G come GASCOIGNE. Cadute e resurrezioni di ‘Gazza’, calciatore talentuoso e fragile, nello spettacolo con Saverio Bari, domani sera nel cortile di Palazzo Solmi.

H come HEIMAT. Questa parola tedesca (tradotta a volte come ‘casa’ o ‘piccola patria’) è il titolo del celebre libro di Nora Krug, una graphic novel alla ricerca delle proprie radici, su cui si fonda la mostra alla Galleria Europa di Modena.

I come INCOSCIENZA. Al confine fra algoritmi e psiche (con lo zampino dell’intelligenza artificiale) sono i progetti presentati all’ex Albergo Diurno di piazza Mazzini. Gli spettatori vengono anche trasportati in un ambiente virtuale, dove possono conversare con un avatar governato dall’AI.

L come LUTTO. Di fronte allo straordinario Compianto di Guido Mazzoni, il gruppo scultoreo di fine ‘400 custodito nella chiesa di San Giovanni Battista a Modena, si colloca l’installazione scultorea di Massimo Lagrotteria. Nel tempo dell’elaborazione del lutto si colloca il lavoro di Psiche.

M come MEMORIA. All’Archivio storico comunale e alla Biblioteca Poletti, dieci scatole ‘parlanti’ narrano le storie non scritte e i ricordi di persone affette da declino cognitivo.

N come NARCISO. Oggi lo siamo un po’ tutti, abbiamo bisogno di essere ammirati e celebrati. Alla Galleria Ranarossa 3.0 l’artista Gaetano Tommasi propone invece ritratti di volti coperti, per celebrare l’autenticità.

O come ODISSEA. Alla Biblioteca Cionini di Sassuolo, si indossano visori e si affrontano emozionanti viaggi virtuali in mondi inaspettati.

P come POZZO. Un fuoco, un dito, una canna da pesca, un orologio... Sono elementi di un’installazione artistica (in piazza Matteotti) realizzata dagli utenti di Social Point, progetto di inclusione sociale, che hanno esplorato il loro ‘pozzo interiore’, ovvero gli oggetti che rappresentano il loro vissuto. E li fanno vivere con una performance.

Q come QUADRO PSICHICO. Domenica al teatro Rompianesi di Sassuolo andranno in scena i tormenti dei grandi pittori, grazie al laboratorio tenuto da Marco Marzaioli e Tony Contartese di Sted.

R come RIFLESSI. Ci si guarda allo specchio per ‘vedere’ noi stessi. Ma lo specchio può anche deformare la realtà. Al Palazzo dei Pio di Carpi un’intrigante mostra ci accompagna fra specchi d’immagine e di anima.

S come SÉ. Anche questa è una parola chiave del festival di quest’anno. C’è un’etica del sé, c’è la cura di sé. Ci sono le pratiche con cui ognuno costruisce la propria soggettività. Fra i filosofi che se ne occuperanno, Salvatore Natoli (sabato a Sassuolo) o Peter Sloterdijk (domenica a Modena).

T come TRAVAGLI. Fra Otto e Novecento, nuove inquietudini si sono impossessate anche della musica. Domani sera al teatro Comunale di Modena un percorso da Schumann a Puccini con Markus Georg Ophälders, il soprano Iolanda Massimo, la pianista Francesco Rinzullo e l’Orchestra del Vecchi Tonelli diretta da Fabio Sperandio.

U come UMWELT. Significa "ambiente" o "mondo intorno a noi". Una mostra di Fmav a Palazzo Santa Margherita di Modena ci porta in relazione con altre forme di intelligenza che esistono in natura. Oltre l’umano.

V come VR. Alla Biblioteca Civica Delfini di Modena, Elio Germano ‘appare’ in realtà virtuale per monologo dedicato a domande fondamentali su consenso, libero pensiero, affabulazione, dittatura.

Z come ZUCCHINI. E chi l’ha detto che con la cultura non si mangia? Anche quest’anno i menù filosofici (ideati dall’indimenticabile professor Tullio Gregory) ci invitano a una sosta curiosa e gustosa. E fra erbazzone e risotto ai funghi, sarà tutta una "psichedelizia".