REDAZIONE MODENA

Il Senato difende Giovanardi: "White List, usate contro di lui registrazioni non autorizzate"

Per l’Aula c’è un conflitto di attribuzioni da risolvere davanti alla Corte Costituzionale. L’ex senatore: "Ero semplicemente dalla parte di aziende accusate ingiustamente di mafia"

L'ex ministro Carlo Giovanardi

L'ex ministro Carlo Giovanardi

Modena, 5 dicembre 2024 – Il Senato decide, con 81 sì e 49 astenuti, di sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale contro la decisione dei magistrati di Modena di acquisire videoregistrazioni "fatte da un privato nei confronti di un parlamentare" senza chiedere comunque, preventivamente, "l’autorizzazione alla Giunta" della Camera di provenienza del deputato o del senatore. L’Aula ha di fatto confermato la decisione presa dalla Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari del Senato lo scorso 12 novembre. Il caso riguarda l’ex senatore Carlo Giovanardi imputato dinanzi al Tribunale di Modena per rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio; violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti; oltraggio a pubblico ufficiale e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale. Secondo l’accusa, Giovanardi avrebbe posto in essere una serie di attività volte ad ottenere, a favore delle imprese Bianchini Costruzioni Srl e IOS di Bianchini Alessandro e altri, "la revoca dell’esclusione dalla cosiddetta white list - l’elenco degli imprenditori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa, rilevante nel contesto dei pubblici appalti - operata dal Prefetto, con nuovo inserimento e ripristino delle facoltà previste per le imprese iscritte". Inoltre, sempre secondo l’accusa, "nel perseguire tali finalità Giovanardi avrebbe realizzato, oltre a comportamenti genericamente ‘pressori’, vere e proprie minacce, sia dirette che indirette, tese a turbare le attività di un corpo amministrativo (nella fattispecie, il Prefetto di Modena e il Gruppo interforze centrale), nonché a costringere i pubblici ufficiali destinatari di tali condotte che, nell’ occasione, sarebbero stati anche oltraggiati, a compiere atti contrari all’ufficio".

"Il Senato – ha detto Giovanardi commentando la decisione – si era già espresso precedentemente a mio favore, rilevando che le mie erano opinioni espresse in aula, in commissione giustizia ed antimafia, in interpellanze ed interrogazioni, per denunciare i danni di interdittive antimafia totalmente infondate che colpivano imprenditori incensurati. in queste attività non ho mai ricevuto un centesimo da questi imprenditori, poi riammessi in white list, e non ho mai avuto rapporti di nessun tipo con i cutresi residenti tra modena e Reggio Emilia. Dopo l’ annullamento da parte della Corte Costituzionale di quella delibera, è ripreso quest’anno il processo, utilizzando però quella intercettazione fraudolenta senza chiedere l’ autorizzazione del senato, obbligatoria come la stessa corte costituzionale ha ribadito recentemente nei casi Esposito e Renzi. Continua così una battaglia di principio, condivisa dal Senato, in difesa delle prerogative parlamentari, perché in un Paese democratico sono i rappresentanti del popolo a poter criticare le azioni dei prefetti, espressione dell’ esecutivo, e non viceversa".