Impianto biomasse, altri 45 giorni per decidere

Concordia, dall’azienda integrazioni al progetto: rinviato il verdetto della Conferenza dei Servizi. Il centrodestra: "Troppe criticità"

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I giochi non sono ancora fatti. Per quanto riguarda il progetto di realizzare nella frazione di Fossa di Concordia un impianto per la produzione di biometano da biomasse vegetali, c’è stato, a sorpresa, un rinvio. La Conferenza dei Servizi che ieri mattina doveva decidere per il via libera a questa struttura, da molti assai temuta per l’impatto sulla viabilità e sull’ambiente circostante (é contigua all’area di riequilibrio ecologico Oasi Valdisole), ha deciso di prendersi altri 45 giorni per condurre un esame approfondito della proposta progettuale ripresentata dalla società Apis MO1 di Bolzano. Cosa è successo lo spiega il sindaco di Concordia Luca Prandini. "Sostanzialmente la società – dice il sindaco – ha presentato in data 5 settembre, a ridosso della Conferenza, ulteriori integrazioni volontarie, pervenute nel pomeriggio, e pertanto dal 5 al 6 non era possibile procedere al loro esame. In accordo col proponente, si è deciso di prolungare i tempi per l’istruttoria per poterle valutare. Abbiamo soltanto visto il titolo del file. Non c’è stato il tempo di entrare nel merito". Questo rinvio segnala la complessità di un impianto al confine tra Concordia e Mirandola, in via Dugale Secondo verso via Forcole, che per il capogruppo di centrodestra Michel Stefani presenta molte "criticità" e non porta "benefici diretti alla popolazione". "L’impianto – chiarisce Stefani – avrà una cupola di 120 metri di diametro e 18 di altezza e non porterà alcuna riduzione al prezzo del gas pagato dai concordiesi. Nemmeno i potenziali 7 o 8 posti di lavoro è certo che vengano dati ai residenti". L’area agricola scelta, ben 107.000 metri quadrati, ed il traffico indotto (33 mezzi previsti ogni giorno per l’impianto), potrebbero alterare – se si andasse in futuro ad ampliarlo – l’area di riequilibrio ecologico, che si va ripopolando di una ricca avifauna, e creare difficoltà riguardo alla mobilità veicolare non solo di Fossa. Sono tante le domande in sospeso sulla necessità dell’impianto a servizio di imprese agricole e zootecniche lombarde che conferiranno i loro sottoprodotti, impegnate a utilizzare il compost che risulterà dal processo di separazione. Se ne servirà una sola di Concordia. A seguito del rinvio il Comune di Concordia avrà tutto il tempo per l’esame tecnico delle integrazioni pervenute da parte di Apis MO1. "Al termine – informa Prandini – ne verrà darà comunicazione al gruppo di lavoro costituito all’interno del consiglio comunale e alla cittadinanza con un’assemblea".

Alberto Greco