«‘Kami’ era il nostro pilastro Faceva quel percorso ogni sera»

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«COME mio marito non c’era nessuno. Lo risposerei mille altre volte». Ha gli occhi gonfi e la disperazione tracciata sul viso Mara, la moglie di Kamel Jellali, il 56enne di origine nordafricana morto giovedì sera all’incrocio tra via Bollitora e Traversa San Giorgio, dopo essere stato investito da due macchine. Il tragico doppio schianto è avvenuto alle 19.10: Kamel, ‘Kami’ per i familiari e gli amici, era uscito di casa per andare a correre lungo via Bollitora verso Santa Croce, quel ‘percorso della salute’ che l’uomo era solito percorrere quasi ogni giorno. Con sé l’uomo aveva portato solo le chiavi, né telefono né documenti. Ma nella sua casa, al civico 1 di Monte Cervino, che condivideva con la moglie e la figlia, la suocera e i cognati, non ha fatto più ritorno. «A volte capitava che ritardasse un po’ – prosegue la moglie – perché conosceva tantissime persone e si fermava a chiacchierare, oppure andava a trovare il nipote che abita qui vicino. Alle 22 però ho iniziato a preoccuparmi, ho chiamato mia sorella e alle 23 siamo andate in macchina a ripercorre il tragitto». «All’incrocio con Traversa San Giorgio ho visto della ‘sabbia’ per terra – continua la cognata – sono scesa e ho capito. Portata a casa mia sorella sono andata al pronto soccorso dove ci hanno mandato alla polizia locale. Tutto era terribilmente chiaro». Nella villetta di famiglia è un continuo via vai di parenti, amici, colleghi di lavoro. Da Brescia si è precipitata a Carpi anche la figlia 28enne, Janette: «Papà era il pilastro della nostra famiglia, si prendeva cura di me e mamma. Infinite volte ho fatto quella strada con lui, per camminare insieme. Forse se ci fossi stata anche io… Mio padre era bellissimo e integrato, anzi, molto moderno non solo nel vestire ma anche come mentalità: io seguo blog di moda e lui mi spronava a seguire i miei sogni e ad essere espansiva come lui». Kamel, da 35 anni in Italia, si era trasferito a Carpi e da 29 anni era sposato con Mara.Lavorava come programmatore meccanico alla Cri-Man di Correggio. Lo sport era la sua passione: bicicletta con il team ‘Soprani’ e il podismo. Secondo la prime ricostruzioni, Kamel Jellali si trovava lungo via Bollitora Interna: all’incrocio all’altezza del semaforo avrebbe spinto il pulsante per il pedonale. Alcuni testimoni lo avrebbero visto attraversare la strada prima dell’arrivo del verde. Passata la mezzeria, l’uomo è stato investito da una Renault Clio guidata da un 87enne che sopraggiungeva dalla sua destra. Il 56enne è stato sbalzato all’indietro, cadendo sul cofano di Citroen C3 che giungeva dall’opposta senso di marcia, guidata da un 67enne risultato positivo all’etilometro con un tasso oltre il consentito. Entrambi i conducenti sono stati indagati per omicidio stradale e nei confronti del 67enne scatterà la denuncia per guida in stato d’ebbrezza. «Non è possibile che sia passato col rosso - dicono i parenti -. Era troppo prudente, lo escludiamo in assoluto».