Qualcuno ha girato la clessidra e ora i granelli di sabbia cadono incessanti. Nel Pd, fino a ieri, ci si è scontrati, ingarbugliati, nascosti e schermiti. L’assemblea cittadina che giovedì sera ha visto tanti protagonisti di questa delicata fase politica confrontarsi sulle prossime elezioni, però, segna un punto di non ritorno. Il motivo è semplice: non c’è più tempo. La segretaria cittadina Federica Venturelli ha messo in fila i prossimi impegni: scelta del candidato tra novembre e dicembre, primarie di coalizione nella prima metà di febbraio. Nel suo ’mandato esplorativo’ alla ricerca di Godot sarà accompagnata da due saggi del partito, Giorgio Pighi e Claudio Lolli, e le operazioni saranno all’insegna del motto ’no veti, no pregiudizi’.
Quest’ultimo punto in particolare viene accolto con un sorrisetto da tanti dem: chi sono i due azionisti di maggioranza, nel Pd modenese, lo sanno tutti. Da una parte c’è sindaco Muzzarelli, dall’altra il presidente Bonaccini. Il nome dovrà uscire da un lavoro ampio e condiviso "con i circoli, il mondo del volontariato, le associazioni e chi più ne ha più ne metta", ma senza il loro ’imprimatur’ non si va da nessuna parte. Durante l’assemblea il primo cittadino si è accalorato definendo "bufale" le ricostruzioni che lo vedono bloccare o "tenere in ostaggio" il partito. Si è definito, come si faceva un tempo, "compagno tra i compagni" e ha rivendicato il suo contributo nell’aver cresciuto un gruppo dirigente pieno di trentenni e quarantenni.
Proprio con uno di loro, Andrea Bortolamasi, il più vicino a Bonaccini, si è svolto un duello ’freddo’, a distanza. Se l’assessore alla Cultura, intervenuto prima del sindaco, ha sottolineato l’importanza del rinnovamento ("non basterà raccontare quello che di buono – tanto – è stato fatto. La richiesta di discontinuità è nelle cose, per una città che cambia, dal punto di vista demografico, sociale e culturale), Muzzarelli, che ha preso la parola per ultimo, ha messo l’accento sulla continuità ("innovazione e cambiamento servono, ma bisogna dare continuità delle tante cose buone che abbiamo fatto e che i modenesi ci riconoscono"). Se nella sostanza le differenze sono poche, sul piano della forma cambia tutto. E si può serenamente parlare di un duello a distanza.
All’assemblea c’è stato un altro attore di primo piano: il capo di Gabinetto del sindaco Giulio Guerzoni. Su queste pagine abbiamo già segnalato il ritrovato attivismo di Guerzoni sui social, con post ricorrenti e contenuti sponsorizzati per allargare l’utenza. Di per sè non significherebbe nulla, se non fosse noto a tutti quanto Muzzarelli stimi Guerzoni, una garanzia per il futuro dei progetti impostati in questi dieci anni. E’ lui il candidato del sindaco? C’è chi crede di sì, ma c’è anche chi pensa, invece, che il nome sia venuto a galla troppo presto e che quindi serva a distogliere l’attenzione da un ’jolly’ ancora ignoto.
La ricerca del ’jolly’, a dirla tutta, sembra essere diventata il gravoso passatempo di tutti i big del partito. Di Muzzarelli abbiamo già detto, il leader provinciale Roberto Solomita aveva già corteggiato un ’briscolone’, e cioè la parlamentare Maria Cecilia Guerra. E Bonaccini? C’è chi pensa che sul ring stia ancora, nonostante un calo della ’convinzione’, all’angolo di Bortolamasi. Ma c’è anche chi lo descrive impegnato nella ricerca di un profilo civico, preferibilmente una donna. L’ultimo ’rumor’? La professoressa Rita Cucchiara, genio dell’intelligenza artificiale conosciuta a livello internazionale.
Davide Miserendino