ALBERTO GRECO
Cronaca

La protesta dei trattori: "Aziende agricole in difficoltà, va dichiarato lo stato di crisi"

I mezzi hanno attraversato la città ieri nel primi pomeriggio muovendo dal presidio di via Vignolese: "Vogliamo essere ascoltati, siamo sfiduciati. Ci serve il sostegno di tutti, a partire dalle istituzioni"

I mezzi hanno attraversato la città ieri nel primi pomeriggio muovendo dal presidio di via Vignolese "Vogliamo essere ascoltati, siamo sfiduciati. Ci serve il sostegno di tutti, a partire dalle istituzioni".

I mezzi hanno attraversato la città ieri nel primi pomeriggio muovendo dal presidio di via Vignolese "Vogliamo essere ascoltati, siamo sfiduciati. Ci serve il sostegno di tutti, a partire dalle istituzioni".

Modena, 29 gennaio 2025 – Tornano in strada i trattori. E il traffico è stato rallentato in molti punti della città e della tangenziale dove si sono formate nel pomeriggio lunghe file, dovute al passaggio dei mezzi agricoli che dalle 13 alle 16 hanno dato vita ad un corteo sorvegliato e disciplinato dalle forze dell’ordine. La teoria dei trattori ha mosso dal parcheggio del ristorante ’La Barchessa’ di via Vignolese, dove è allestito un presidio permanente per quattro giorni, in direzione centro e qui ha sostato per una trentina di minuti al parcheggio del parco Ferrari, prima di fare ritorno alla sede del presidio. Dopo la clamorosa protesta di un anno fa sono riprese le proteste di un parte degli agricoltori per denunciare le difficoltà di una categoria che vede minacciato dalle politiche europee e nazionali il proprio futuro. La richiesta pressante rivolta alle istituzioni locali, regionali e nazionali è della "dichiarazione dello stato di crisi" del settore.

"Nel 2024 – dice il portavoce dei manifestanti, che si muovono al di fuori delle loro associazioni di rappresentanza, Riccardo Carafoli – non abbiamo risolto praticamente niente. Siamo in un grave stato di difficoltà, ma questo non viene riconosciuto. Non tutte le aziende stanno male, ma moltissime stanno veramente male. Perciò siamo ancora qua. L’obiettivo è destare l’attenzione e speriamo che ci diano ascolto perché molti dei problemi sono noti, soprattutto quelli che investono il nostro territorio, pere patate, lambrusco. Abbiamo bisogno che ci prendano sul serio. E abbiamo anche bisogno di capire se le autorità vogliono ancora una agricoltura italiana e degli agricoltori italiani". La prima giornata di mobilitazione ha radunato una ventina di mezzi, ma il presidio durante la giornata è stato meta anche di altri agricoltori che hanno raggiunto la postazione per portare il loro sostegno. Il comparto agricolo continua ad essere caratterizzato da una "situazione – si legge in un loro documento inviato anche a tutti i 47 sindaci della provincia - che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza di molte aziende agricole per la concorrenza sleale da Paesi con standard sociali e ambientali molto peggiori, per i danni catastrofici provocati da eventi climatici e da fauna selvatica, per la mancanza di supporto assicurativo e di ristori sostenibili, zoopatie e fitopatie". "Gli agricoltori oggi – aggiunge Lorenzo Casari – sono molti sfiduciati e questo condiziona la partecipazione. Ci piacerebbe vedere più colleghi unirsi a noi, ma in primis ci piacerebbe vedere anche tutte e tre le associazioni unite nel portare avanti i nostri intenti, i nostri interessi. Confidiamo nel loro appoggio nel dichiarare lo stato di crisi, che purtroppo è sotto gli occhi di tutti".

Il presidio di via Vignolese continuerà almeno fino al giorno del patrono San Geminiano, quando gli agricoltori effettueranno un sit-in in fiera con la distribuzione di materiale informativo e prodotti tipici. Dopo tutto dipenderà dalla risposta.

Alberto Greco