
L’ex sindaca di Formigine Maria Costi festeggia
Modena, 20 novembre 2024 – Ex sindaca, donna, e donna di partito, nel senso più nobile del termine. Un’ape operaia che da lunedì è diventata regina. Ma Maria Costi, che gira con la Costituzione sempre in borsa, continuerà a lavorare dal basso, come e più di prima, per difendere i valori democratici e l’articolo 1: il lavoro, appunto. E lo farà forte di quasi 12mila preferenze (11.876 per l’esattezza), delle quali poco più di un terzo raccolte nella sua Formigine, tutte le altre frutto di un consenso anche al di fuori del suo ’alveare’.
Costi, lei se lo aspettava?
"Non in questi termini, non un risultato così esagerato. E come me, in tanti sono rimasti sorpresi. La cosa bella di queste elezioni è aver seminato fiducia. Ho visto entusiasmo intorno alla mia candidatura e la competizione dentro il partito, sempre corretta, ha trainato lo stesso Pd".
Da chi ha ricevuto i primi complimenti?
"Dal mio comitato, che mi ha aiutato e che ringrazio. E’ il risultato di un’intera squadra. Poi il messaggio che più mi ha fatto piacere è quello di un elettore, una signora che ha voluto farmi sapere che non riusciva a scrivere bene e che si è esercitata a farlo perché voleva assolutamente mettere il mio nome sulla scheda. Una storia simbolica che rende l’idea dell’affetto delle persone. Mi hanno chiamata anche de Pascale e Colla per complimentarsi, ora dobbiamo dimostrare con energia di essere all’altezza per risolvere le problematiche che il neogovernatore non ha mia nascosto".
Lei ha alle spalle una solida esperienza amministrativa a Formigine: queste elezioni hanno sancito la vittoria dei sindaci, concorda?
"E’ di certo una caratteristica di queste elezioni. Partendo da de Pascale, chi guida un Comune ha un ruolo molto faticoso che richiede di fare sintesi delle varie esigenze, e questo le persone lo comprendono. Spero di poter essere di aiuto ad altri sindaci. Il messaggio della campagna elettorale era ’energia ai territori’. A me il territorio ha sempre trasmesso sostegno, anche nelle critiche. Mi sono sentita e mi sento tuttora amata dalle persone, un fattore importante".
Qualche mese fa, quando a Formigine la sinistra si è divisa (con le candidate Parenti e Sarracino), qualcuno dietro le quinte l’ha velatamente messa in discussione. L’exploit alle regionali è la sua rivincita?
"Non amo le rivincite, tutti i giorni per me sono un capitolo nuovo. Dobbiamo guardare avanti".
Dunque, cosa c’è nel suo futuro? Un posto da assessore?
"Credo che sia presto per parlarne, la composizione della giunta regionale è molto complicata e de Pascale deve sentirsi libero di scegliere. In ogni caso farò quello di cui c’è bisogno. Sono già molto contenta del ruolo di consigliera. Mi spenderò per aiutare il presidente, il destino personale non è importante".
Da consigliera potrà portare all’attenzione della Regione vari temi, sui nidi ha già iniziato a spendersi. Partirà da qui?
"De Pascale ha accolto la mia proposta degli asili nido per tutti. E’ un diritto di libertà per le donne e una opportunità per il neurosviluppo dei bambini. Un progetto molto importante per una regione con problemi di denatalità. Altro tema è quello dei giovani che vogliono rientrare in Emilia Romagna, devono sapere che la Regione li agevola ed è pronta ad accoglierli. Tra le priorità c’è poi, ovviamente, la sanità pubblica, in particolare la valorizzazione del personale; chi rinuncia al privato che offre stipendi migliori e turni più facili lo fa perché crede che servire una intera comunità sia un onore e un onere. Infine la protezione del territorio, tema che de Pascale ha chiaro: siamo una pianura alluvionale e dobbiamo lavorare su questo, ma abbiamo bisogno di risorse adeguate".
La spaventa il nuovo ruolo?
"Quando vedi la montagna tutta insieme, sembra impossibile da scalare, ma se lavoriamo uniti i risultati arrivano. E’ ciò che ha dimostrato l’alto dato del Pd. Non mi piacciono i litigi inutili (vedi la Liguria) e le battaglie di principio. Partiamo dalle associazioni che sono un ’collante’ importante".
Ultima considerazione: crede di essere stata votata anche in quanto donna? Ciò la rende orgogliosa o la infastidisce?
"Mi fa piacere, c’è un tema di patriarcato ancora resistente. Amo l’equilibrio di genere anche rispetto al tema dei diritti, su cui stiamo tornando indietro. Basti pensare alla violenza sulle donne".