Bimba di 4 anni caduta dal balcone: "Mary era sotto choc, teneva la figlia tra le braccia"

Dolore nel vicino bar: "E’ una madre attenta, da quando è deceduto il marito la aiutavamo"

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"Mi ha chiamato Mary. Era disperata. Mi ha spiegato che la piccola stava guardando la tv poi, all’improvviso, la tragedia. Da diversi anni aiutiamo la famiglia nelle faccende burocratiche o nella gestione dei tre fratellini. Possiamo solo dire che Mary ce la metteva tutta per seguire i suoi bambini".

E’ stata una mattina di profondo dolore quella di ieri per le tante persone che conoscevano la famiglia nigeriana colpita da un lutto così profondo e incolmabile. Il primo a soccorrere la donna che, in stato di choc, stringendo la sua bambina tra le braccia chiedeva aiuto lungo la strada è stato il marito della titolare del bar Donatello, situato accanto alla palazzina, Paolo Grazioso (nella foto): "Ho sentito la mamma che gridava. E’ arrivata con la bambina in braccio e non sapevo cosa le fosse capitato, se fosse caduta. Ho capito però che stava malissimo e ho chiamato il 118. Ho spiegato che era una cosa molto urgente però intanto i medici dell’ambulatorio Cardarelli l’hanno subito assistita: un medico, una donna ha cercato di rianimarla fino all’arrivo delle ambulanze ma non c’è stato nulla da fare. Veniva sempre qua Reyoice: era una bambina tanto carina, molto furba e sveglia e con tante treccine – conclude l’uomo commosso. – Purtroppo non c’è stato niente da fare".

"Conosco bene Mary e i bambini – spiega un amico di famiglia, nigeriano, Youssef - stamattina (ieri, ndr) sono andato a portare il mio bambino a scuola e ho sentito le ambulanze. Ho visto che arrivavano qua, in questa strada e sono corso per capire cosa fosse capitato. Ero molto amico del marito che purtroppo è morto in un incidente sul lavoro. Mi hanno detto che la piccola era precipitata: una cosa terribile". "Era una bambina bellissima, molto accudita – sottolinea la barista, Anna – la mamma si dava da fare per accudirli. E’ sempre stata una persona molto educata, gentile. Non l’ho mai vista arrabbiata – continua – ed era anche da sola poverina. E’ corsa qua davanti ed è uscito mio suocero: gridava aiuto. Mio suocero ha preso una bottiglia d’acqua e gliela ha portata ma non aveva realizzato cosa fosse accaduto perchè lei non parlava, non riusciva, era choccata. Io non me la sono sentita di uscire: ho un bimbo della sua età e ci sto troppo male".

Un’amica di famiglia spiega come la donna da tempo fosse seguita dai servizi, soprattutto dopo la perdita del marito. Mary, infatti, faceva qualche lavoretto ma, più che altro, si occupava dei suoi bambini. Ieri, dopo la tragedia, insieme agli altri due bimbi si è recata a casa di alcuni familiari e amici.

v. r.