"Materie prime ed energia, aumenti mai visti"

Paolo Barbieri, presidente di Cpl Concordia: "Almeno fino al prossimo semestre non vediamo inversioni di rotta, saranno mesi difficili"

Migration

di Viviana Bruschi

Difficoltà d’approvvigionamento e costi alle stelle delle materie prime e dei prodotti intermedi, rincari del gas e dell’energia. Come tutti i settori, anche le multiutilities nazionali soffrono della crisi energetica e del rincaro delle materie prime che si registra a livello mondiale. Ne parliamo con Paolo Barbieri, presidente di Cpl Concordia, la società cooperativa con aziende partecipate che opera a livello internazionale.

La maggior parte dei comparti industriali è alle prese con i rincari energetici e le difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime e intermedie. Cpl, che opera nel campo del risparmio energetico, risente delle stesse difficoltà? "Registriamo aumenti importanti sui listini prezzi di materie come acciaio e plastiche e molte altre e importanti ritardi nei tempi di consegna. Dinamiche, queste, mai viste prima. I rincari di energia elettrica e gas metano poi, in alcuni casi sono superiori al 300%. Percentuali inimmaginabili fino all’estate scorsa. Almeno fino al prossimo semestre, non vediamo, purtroppo, inversioni significative di rotta".

Quali i settori di vostra competenza che più ne risentono?

"Più o meno tutti i settori hanno registrato aumenti nei costi, e le attuali quotazioni del metano e dell’energia elettrica hanno rallentato opportunità commerciali legate all’efficientamento energetico e, in alcuni casi, rischiano di comprometterle definitivamente".

Le misure messe in campo per affrontare la situazione?

"La gestione dei flussi di cassa in queste fasi ha un ruolo strategico, ma fortunatamente per noi non costituisce un problema; abbiamo la capacità di investire in ricerca e sviluppo per essere pronti a cogliere le nuove opportunità create dal Pnrr, per crescere con ancora maggior slancio, appena questa ‘bolla’ sarà finita".

Quali le ripercussioni a lungo termine per le aziende italiane?

"Tutti i comparti energivori sono in estrema difficoltà e sempre più numerosi sono gli appelli degli amministratori delegati o rappresentanti di categoria diretti a chiedere al governo interventi urgenti per aiutare le imprese. Il problema, purtroppo, non è solo degli energivori, ma di tutto il tessuto produttivo italiano. Nella migliore delle ipotesi si perde marginalità, ma in tanti casi vedo imprese che sospendono le produzioni in attesa di una significativa discesa dei costi".

Nel breve periodo, c’è una strada percorribile per affrontare la crisi?

"Solo sostegni veri e reali alle imprese da parte del Governo possono salvarle nel breve dal disastro. Per una visione di medio-lungo periodo, invece, occorre puntare sempre più sull’ efficientamento energetico e investire sull’energie rinnovabili, con un piano di sviluppo il più possibile omogeneo e strutturato per il Paese".

Cpl opera nel settore pubblico e privato, dove riscontrate i maggiori disagi?

"Non c’è una grande distinzione, mai come in questo momento possiamo dire di essere tutti sulla stessa barca, in un mare in tempesta".

Il governo quali misure dovrebbe adottare per fronteggiare la crisi energetica?

"L’Italia paga, in particolare, la quasi totale dipendenza dall’estero nell’approvvigionamento del gas metano. Il problema dei costi alle stelle è comunque comune a tanti paesi europei. Mai come in questo caso, auspicherei una presa di posizione della UE".