Mecenate finanzia i lavori alla facciata del Duomo

Grazie a Immobiltec dell’imprenditore Stefani sarà ripulita dagli effetti dello smog

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Per il duomo di san Giorgio è arrivato il momento di rifarsi il look. L’occasione l’ha offerta la Immobiltec spa dell’imprenditore Franco Stefani di Fiorano che intende finanziare il rifacimento della facciata della chiesa in piazza Martiri sfigurata ormai dal peso degli anni e dall’inquinamento. Il progetto, su impulso dell’Unità Pastorale ‘Sassuolo 1’ e dell’Ufficio diocesano Beni culturali di Reggio, è stato affidato allo Studio progettisti associati di Sassuolo, di cui fa parte l’architetto Vincenzo Vandelli che ha coordinato un progetto che ha richiesto due anni e mezzo di lavoro e una equipe di specialisti, sotto la supervisione della Soprintendenza di Bologna. La chiesa risale al 1300 in mezzo a un borgo poi demolito. Ma l’assetto oggi visibile è frutto dell’ampia ristrutturazione promossa a metà del ‘700 dal duca Francesco III d’Este e dalla comunità di Sassuolo, come racconta Vandelli. "Successivamente fu realizzato un progetto che costò quattro volte il preventivo, suscitando accesissime polemiche. Nel 1762 la chiesa viene finalmente aperta. Ma la nuova facciata era più ‘povera’ rispetto al previsto, non era terminata: il denaro era finito". La ristrutturazione partirà lunedì e dovrebbe terminare, salvo imprevisti, nel giro di sei mesi. "L’assenza di periodiche manutenzioni – spiega Vandelli – ha determinato lo sviluppo e l’estendersi di degradi di vario tipo sull’intera superficie (l’inquinamento dell’area, ad esempio, pare essere la causa della spessa patina oleosa ritrovata su estese parti del fronte), ma anche distacchi (capitelli e cornici), erosione e perdita di ampi tratti di giunti di malta". Un paziente disperato insomma, da rimettere in sesto al più presto. "L’intervento investe circa 700 metri quadri di superficie e provvederà al consolidamento strutturale della facciata, la ripulitura e l’eliminazione delle parti in cemento che verranno sostituite da componenti in cotto.

Si procederà inoltre al restauro di porzioni di intonaco antico e alla stesura di colori a seconda delle partiture con cromie che richiameranno la facciata antica: originariamente era coloratissima (dal grigio verde dei capitelli all’ocra chiaro) e in marmo. Solo che per mancanza di fondi vennero eliminate tutte le parti in marmo e la facciata fu realizzata solo ‘a pittura’". Per concludere Vandelli ringrazia la Immobiltech che finanzierà interamente il progetto e chi ha collaborato: "E’ un messaggio positivo e che potrebbe spronare altri mecenati a fare altrettanto: ci sono tante altre parti della chiesa bisogne di restauro".

Gianpaolo Annese