REDAZIONE MODENA

Minacce ed estorsione Tre cinesi a processo

La vittima sostiene di essere strato minacciato: "Mi hanno picchiato e chiesto centomila euro"

Minacce ed estorsione Tre cinesi a processo

Avrebbero cercato di farsi consegnare da un connazionale, sotto minaccia, ben centomila euro. I tre, tutti cittadini cinesi residenti a Carpi, sono finiti a processo per il reato di tentata estorsione in concorso. I fatti sono avvenuti a Carpi il 27 novembre del 2019. Tutto avrebbe avuto inizio con la telefonata, ricevuta dalla presunta vittima, un giovane cinese appunto da parte di una connazionale sconosciuta. La donna avrebbe offerto al cinese di effettuare dietro compenso una consegna di capi di abbigliamento. A quel punto l’uomo avrebbe accettanto, dando appuntamento alla sconosciuta nei pressi della stazione ferroviaria. Non vedendo arrivare nessuno, la vittima avrebbe composto il numero da cui era arrivata la telefonata e la donna lo avrebbe rassicurato di essere in arrivo. Circa due ore dopo però al posto dell’interlocutrice sarebbero arrivati tre connazionali. La vittima avrebbe riferito di conoscerne soltanto uno, ovvero quello a cui è risultata intestata l’udienza telefonica e che precedentemente aveva aiutato per cercare casa a Quistello. In quella circostanza i tre – sempre secondo la denuncia della presunta vittima - avrebbero aperto le porte della sua auto per poi colpirlo e minacciarlo. "Ci devi consegnare 100mila euro, altrimenti sono guai – lo avrebbero minacciato. Secondo la presunta vittima a pretendere i soldi sarebbe stato l’unico cinese che conosceva, dal momento che aveva in quel contesto accusato la presunta vittima di aver utilizzato il suo permesso di soggiorno per aprire a suo nome – e a sua insaputa – un’azienda. Il cinese, però, ha smentito di aver sottratto ‘l’identità’ al connazionale. Secondo la difesa – rappresentata per uno degli imputati dall’avvocato Roberto Ghini - gli atti di indagine risulterebbero insufficienti e l’unico dato che collegherebbe uno dei tre alla vicenda è proprio quel numero di telefono utilizzato dalla donna. ieri tutti e tre i cinesi sono stati però rinviati a giudizio.