
A destra Barbara Degli Esposti, la battagliera madre di Alex Bonucchi (a sinistra) morto in un hotel algerino
Quale pensa sia il motivo?
"Perché hanno insabbiato tutto e manipolato gli atti. All’epoca era emersa la presenza in piscina di un testimone, un militare bielorusso residente in hotel che però, poco dopo, si è tirato indietro sostenendo di trovarsi quel pomeriggio in palestra e non più in piscina. Non solo: la salma di mio figlio fu sottoposta a ben due autopsie, una ad Algeri ed una in Italia e, nonostante il punto di ingresso e uscita della scossa da mano e piede – di cui esiste documentazione fotografica anche del cavo scoperto – hanno sostenuto a dibattimento che Alex ebbe un malore in acqua".
Parlavano di una patologia cardiaca.
"Alex non ha mai accusato patologie, assumeva una pillola per l’aritmia cardiaca ma è sempre stato uno sportivo, sottoposto alle relative visite mediche che mai hanno messo in luce eventuali problematiche. Vorrei inoltre precisare che la salma è rientrata in Italia senza cuore e polmone".
Lei è stata già in Parlamento per chiedere che l’Italia si occupi della morte di suo figlio. Ad oggi non è stato fatto nulla?
"Totale silenzio se non una mail in cui il Ministero mi informa di essere in contatto con l’Algeria. Io non mi fermo: l’11 gennaio sarò a Roma per una manifestazione che si terrà a piazza Re di Roma, dalle ore 15 alle 17. In quella data, dopo che prenderanno la parola Paolo Pozzi e Roberta Carassai, oltre al fratello di Emanuela Orlandi farò un nuovo appello al Governo. Alex era cittadino italiano e non è giusto che sia morto nella totale indifferenza del suo paese. Sono stata ben tre volte in Algeria, senza risultato e ora chiedo anche di riavere gli organi di mio figlio. Chiedo aiuto all’ambasciata e al ministro degli Esteri Antonio Tajani, Alex deve avere giustizia. Non mi fermerò fino a che lo Stato Italiano non si occuperà della morte di mio figlio e sono disposta a incatenarmi davanti a Montecitorio se questo silenzio perdurerà".
A livello giudiziario siete andati avanti?
"Stiamo aspettando, con il nostro avvocato Roberto Ghini e il legale algerino che venga fissata l’udienza in Cassazione, in Algeria. Ma noi vogliamo che la vicenda, il dramma vissuto dalla mia famiglia venga trattato all’interno delle aule italiane perché è l’Italia o la stessa Europa che deve difendere i propri cittadini vittime di ingiustizie e atti violenti all’estero".