
Proteste ad Altolà
San Cesario, 7 giugno 2024 – È polemica a San Cesario, in vista delle prossime elezioni politiche, sul centro di cultura islamica che dovrebbe sorgere ad Altolà. A parlarne, dopo un accesso agli atti presentato lo scorso aprile dal candidato e consigliere comunale Mirco Zanoli, è anche il consigliere comunale e candidato sindaco Luciano Rosi (nella foto), che rileva: "La gente di Altolà, località di San Cesario sul confine di Spilamberto, non vuole il centro di cultura islamica che nascerà all’interno di un capannone industriale dismesso, dove i lavori di ristrutturazione stanno andando avanti da qualche mese. La gente di Altolà non ne sta facendo una guerra di religione, ma ha paura di quello che legge ogni giorno sui giornali o apprende dalla televisione.
Vogliamo continuare a vivere nella nostra piccola oasi di tranquillità, alla quale si accede solo da tre vie, dove abitano poco più di 400 persone, in villette di pregio, giardini curati e un bel parco attrezzato in via Pertini con la sua sala civica.
La notizia era trapelata ad aprile, per l’andirivieni di camioncini ed operai che avevano iniziato a lavorarci dentro, ma la richiesta è arrivata in municipio a San Cesario già dallo scorso anno.
È l’ubicazione – conclude Rosi – che non va bene ai residenti. I capannoni stanno in via Grillenzoni, lunga un centinaio di metri e chiusa nel suo tratto finale. A detta dei residenti, lì non potrebbe starci nemmeno un centro commerciale, una palestra, una sala da ballo, senza creare problemi di viabilità e di disagio ai residenti…I capannoni contigui al centro probabilmente saranno deprezzati, considerato che al momento è stata acquistata solo la parte centrale, ma i residenti temono che anche le villette subiscano un calo di valore. La gente dell’Altolà si sente trascurata dal Comune di San Cesario".