
Nel partito si proverà a trovare figure che mettano d’accordo tutti. Se però la città spinge troppo sull’attuale capogruppo, l’equilibrio salta. Spunta De Lillo. E al provinciale per il dopo Vaccari...c’è l’ipotesi Vaccari. .
Diversi militanti, consiglieri, circoli spingono per Diego Lenzini segretario cittadino. Ma il suo nome viene considerato praticamente un tir messo di traverso sulla strada verso la ‘pacificazione’ tra l’area di Bonaccini (che include anche Stefano Vaccari e Massimo Mezzetti) e la cordata di Muzzarelli. La metafora rimbalza nel partito che si interroga sul prossimo congresso provinciale chiamato a sostituire i due segretari uscenti, Federica Venturelli per la città e Stefano Vaccari per la provincia: il regolamento uscirà per i primi di febbraio. La composizione delle future segreterie è importante soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti politici in calendario: le candidature per il Parlamento del 2027 (Bonaccini sta già scaldando i motori) e l’elezione a sindaco del 2029.
Chi tasta il polso del partito avverte forte il desiderio della base di farla finita con le derive personalistiche. Da qui il tentativo di trovare una soluzione unitaria, nomi quanto più trasversali possibili. La figura che vada bene a tutti però, è la riflessione che circola, non può valere solo sul fronte provinciale. Deve riguardare anche la città dove il partito è a forte trazione muzzarelliana e non disdegna scappellotti educativi alla giunta Mezzetti, come per esempio è successo per il pasticcio sulla lettera di Hera. "Come possono pensare allora a Modena – soffia un esponente di primo piano – di imporre Lenzini, attuale capogruppo e vicesegretario uscente della segreteria Venturelli, e poi pretendere invece un nome ecumenico sulla provincia?".
In un partito frammentato come il Pd attuale nessuna area è in grado di prendersi l’intera posta in palio. Però tutti possono esercitare un efficace potere di veto sugli altri all’insegna del "se non si può vincere, l’importante è non perdere...".
L’impasse può essere sciolto in due modi: la prima è individuare due candidati segretari in grado di ottenere un consenso trasversale. Viene chiamato ’metodo Mezzetti’ dall’operazione che ha condotto alla scelta dell’attuale sindaco dopo lo stallo alla messicana tra gli otto candidati. E in provincia ci sarebbe un nome riservato in grado, secondo chi lo sostiene, di piacere a tutti secondo una logica di compromesso al rialzo. Ma come si diceva, in questo scenario l’opzione Lenzini segretario cittadino deve essere sgomberata dal tavolo perché l’attuale capogruppo in Consiglio, magari suo malgrado, viene considerato troppo vicino a Muzzarelli. E per questo divisivor e conflittuale rispetto all’attuale giunta e a una componente del partito. Un’alternativa che sta emergendo in questo giorni è quella di Carmelo De Lillo, attualmente in segreteria provinciale con deleghe alle sicurezze, che piace anche a Francesca Maletti.
Se invece in città si impuntano su Lenzini, allora anche in provincia si orienteranno sul muro contro muro, individuando una personalità che piaccia alla filiera bonacciniana. E in questo caso non è escluso che dopo Vaccari possa succedere...Vaccari. Con tanti saluti all’auspicata ’pacificazione’ interna.