"Qui nasce il cuore dei ventilatori polmonari"

L’azienda Genesi di Spilamberto produce uno dei componenti fondamentali di questi dispositivi salvavita

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di Cristina Boschini

Nascono a Modena i ‘cuori’ dei ventilatori polmonari ‘made in Italy’. Si tratta di quelle apparecchiature capaci di salvare la vita a coloro che vengono ricoverati in terapia intensiva causa l’epidemia di Coronavirus attualmente in corso. Le schede elettroniche capaci di far funzionare queste macchine sono state

progettate e realizzate da Genesi Elettronica srl, un’azienda di Spilamberto che dal 1991 produce componenti ‘custom’ e vanta collaborazioni di altissimo profilo, sia in Italia che all’estero. Proprio in questi giorni si è concretizzata la necessità, per Genesi, di aumentare gli sforzi a sostegno di Siare Engineering, un’azienda italiana, con sede nel Bolognese, produttrice di ventilatori polmonari. In questi giorni Siare ha ricevuto proprio dalla Presidenza del Consiglio, la richiesta di triplicare la produzione di macchine. Uno sforzo titanico che ha portato l’azienda a rinunciare a commesse straniere per concentrarsi sulle quantità che di qui a poco saranno destinate al nostro Paese per far fronte alle richieste dettate dall’emergenza in atto.

"Siare – spiega Mauro Munari, fondatore e amministratore delegato di Genesi – è un nostro cliente ‘storico’. Lavoriamo per loro da quasi vent’anni e produciamo le schede elettroniche per i dieci modelli di ventilatori polmonari che producono".

Munari, in questi giorni, per supportare Siare, siete chiamati a superlavoro?

"Ci stiamo attrezzando per far fronte alla richiesta legata all’emergenza. I nostri fornitori, vista l’urgenza, sono tenuti a darci priorità e stiamo acquistando tutto il materiale che ci è necessario. L’obiettivo è rispondere nel modo più consono, preciso e rapido alle esigenze del nostro cliente, che sono le attuali esigenze del Paese, quindi ci stiamo attrezzando alla massima efficienza".

Com’è nata una realtà d’eccellenza, come la vostra?

"Siamo partiti, quasi trent’anni fa, dalla progettazione e realizzazione di schede elettroniche. Le prime esperienze, erano a carattere locale, si parla, ad esempio, di componenti utilizzati su macchine che producevano cassette per la raccolta delle ciliegie di Vignola. A poco a poco siamo cresciuti, abbiamo maturato maggiore esperienza e ci siamo rivolti a diversi settori industriali, tra cui, appunto, il biomedicale. Ora guardiamo oltre il territorio modenese, che pure continuiamo a seguire, e serviamo aziende anche in vari Paesi europei".

Qual è, a suo avviso, il vostro elemento di forza?

"L’attenzione alle esigenze del cliente e il forte orientamento alla ricerca e allo sviluppo. Il nostro staff tecnico, oltre che essere preparato e aggiornato, ha un approccio molto flessibile e questo ci ha sempre permesso di dare risposte concrete alle richieste, risolvendo problemi complessi e creando soluzioni personalizzate che hanno dato vita a progetti di successo, di cui siamo stati pure noi attori".

Com’ è nata la scelta del nome che avete dato all’azienda?

"Quando diedi vita a questa realtà, pensai a qualcosa che desse l’idea di un nuovo inizio, di una rinascita. Quasi un proposito per incominciare un’esperienza che si è rivelata molto positiva e che continua a crescere".

Un nome che è anche un augurio per superare l’attuale momento di difficoltà che stiamo vivendo?

"Certamente e siamo pronti a dare il nostro contributo affinché ciò avvenga al più presto e nel migliore dei modi".