Rifiuti, caos porta a porta: "Non c’è più decoro in strada. E la task force non basterà"

Viaggio nei quartieri più critici. I cittadini: "È fondamentale sensibilizzare le persone. Ma purtroppo invertire la rotta sarà sempre più difficile anche a causa dei troppi maleducati".

Rifiuti, caos porta a porta: "Non c’è più decoro in strada. E la task force non basterà"
Rifiuti, caos porta a porta: "Non c’è più decoro in strada. E la task force non basterà"

di Giorgia De Cupertinis

"Un sistema sbagliato. Sia per chi abita in case di piccole dimensioni e si ritrova, in questo modo, a riempire la propria cucina o il proprio salotto di sacchetti e rifiuti, sia per chi come me ha un negozio. Perché, come ben si sa, le attività producono grandi quantitativi di plastica o di carta. Non è insolito vedere sacchetti abbandonati in strada, lasciati lì per tanti giorni: purtroppo non so quanto questa task force potrà essere utile a cambiare le cose". Cristina Felicetti non usa giri di parole. Il porta a porta infatti "ostacola i residenti e rende una città bella come Modena sempre più sporca, come è evidente agli occhi di tutti – conferma la cittadina –. La raccolta differenziata è importante, ma questo sistema non regge. E non penso reggerà in futuro, perché nemmeno una task force riuscirà a cambiare radicalmente le cose. Prima i tutor aiutavano dove c’era bisogno, ma dipende anche dal momento".

Secondo la cittadina infatti, per invertire la rotta, "servirebbero dei cassonetti per ogni tipologia di rifiuti, da usare con la tessera, in modo tale da poter buttare la spazzatura ogni giorno, senza doverla tenere a casa a lungo: in tanti buttano i sacchetti in strada molto prima del giorno in cui verranno invece ritirati. Così non va". Parole, queste, che Cristina accompagna da numerose foto-segnalazioni, immortalate lungo Viale Reiter. "Sono più le volte che non passano a ritirare i sacchetti, piuttosto che quelle in cui il sistema funziona – continua –. Ma non solo: quante volte questi stessi sacchetti si aprono e i rifiuti, che sia per colpa del vento o degli animali, vengono così disseminati lungo le strade. Non si può continuare così".

Un’inversione di rotta, secondo la maggioranza dei cittadini, sembra quindi necessaria. Anche per questo, infatti, ieri ha preso il via una capillare attività di sensibilizzazione in alcune vie per aiutare i cittadini a comprendere l’importanza di differenziare correttamente i rifiuti, non solo per ragioni ambientali ma anche per contribuire al decoro della città. Un’iniziativa "valida, ma che purtroppo non credo potrà bastare – afferma Margherita, in via Rossini – perché ci sono tanti incivili, che rappresentano il vero e proprio nodo di questo sistema. Così come dall’altra parte, è bene ricordare, i cassonetti non funzionano sempre e questo incentiva gli abbandoni. Servono inoltre controlli per individuare chi non paga la tari". Fa eco Enrica Sartori, accompagnata da Caterina Corezka: "Giusto sensibilizzare i cittadini – afferma Sartori – così come è giusto mettere in campo una task force per monitorare la situazione. Il problema, però, è che non credo basterà per invertire la rotta. Questo perché chi rispetta le regole continuerà a farlo, chi non lo fa oggi, probabilmente non lo farà nemmeno domani: alcuni perché non vogliono ragionare, altri perché hanno esigenze diverse, a partire dagli anziani, o da chi fa dei turni di lavoro tali da non riuscire a seguire l’orario richiesto". Così anche Corezka: "Anche qui nel quartiere musicisti mi capita spesso di vedere cittadini o residenti, che lasciano i sacchetti di rifiuti in strada con largo anticipo – afferma – ma non siamo tutti uguali, e non tutti hanno le stesse possibilità. Serve più sensibilizzazione, certo, ma magari ci sono anche anziani soli che non riescono a uscire la sera. E non credo che questo possa cambiare puntando solo sull’informazione".

Dice la sua anche Maria Ivosa, che mette in fila gli aspetti critici, ma anche le potenzialità, di questo sistema: "A me l’idea del porta a porta non dispiace, ma bisogna ritirare i sacchetti più spesso. è un bene cercare di sensibilizzare i cittadini, aiutarli nel comprendere un nuovo sistema, soprattutto se pensiamo che gli anziani fanno fatica ad adattarsi velocemente a un nuovo metodo. Ma allo stesso tempo, oltre ai tutor, è bene ascoltare anche le esigenze della cittadinanza". Non è finita qui. "L’idea della task force è valida, ma purtroppo i risultati non sono garantiti. L’incivile di turno ci sarà sempre ed è difficile indirizzare tutti verso la strada giusta".

"Le criticità e i disagi variano da zona a zona – spiega Giorgia Pifferi – ma se le persone non rispettano le regole, la città fa presto a diventare una pattumiera". È più fiduciosa, invece, Alessandra Femiano: "Il porta a porta è utile, perché indirizza i cittadini a fare la raccolta differenziata: sarebbe meglio avere i cassonetti con la tessera per ogni tipologia di rifiuti, soprattutto perché basta una folata di vento per aprire i sacchetti e poi lasciare residui per terra. Un momento di incontro e di ascolto reciproco tra Hera e cittadini potrà quindi essere utile".