Ristrutturare, parola d’ordine al Cersaie

Alla fiera della ceramica si parlerà molto di riqualificazione edilizia. Due casi scuola saranno illustrati alla tavola rotonda sul tema

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E’ un asset strategico anche per il settore ceramico, la riqualificazione, e sarà protagonista del programma culturale di ‘costruire, abitare, pensare’, il ciclo di conferenze che arricchisce il Cersaie, la fiera della ceramica e dell’arredobagno in programma dal 26 settembre presso il quartiere fieristico di Bologna. Sarà il Palazzo dei Congressi la cornice di "La sostenibile bellezza del recupero", una sorta di tavola rotonda, moderata da Fulvio Irace, che analizzerà due importanti progetti di recupero attuati in Sicilia, ovvero Casa Asilo e Palazzo Butera. Due casi ‘di scuola’, come si dice, a loro modo paradigmatici della valenza ‘sostenibile’ di un riutilizzo di beni esistenti in favore del ‘consumo zero’ di suolo: due casi di scuola perché la progettualità e la materia che la concretizza devono farsi carico di nuove destinazioni d’uso dell’edificio e trovare soluzioni adatte a destinazioni d’uso – vale per le strutture, come per i materiali – spesso molti distanti rispetto a quelle che ispirarono la costruzione dell’edificio. Detto che, soprattutto per quanto attiene il mercato italiano, le costruzioni sono trainate da anni dal ‘boom’ delle ristrutturazioni, che a sua volta garantiscono numeri di tutto riguardo anche al materiale ceramico, trasformatosi da tempo da materiale per l’edilizia in senso stretto a superfici al servizio della progettazione edell’architettura, resta da aggiungere come con Irace, in occasione di "La sostenibile bellezza del recupero", discuteranno Giuseppina Grasso Canizzo e Giovanni Cappelletti. Architetta pluripremiata la prima, artefice del recupero di Casa Asilo che ha trasformato una ex struttura pubblica (una scuola d’infanzia, appunto) in una residenza privata, Architetto anche Giovanni Cappelletti, che con Palazzo Butera ha attuato operazione opposta a quella di Casa Asilo.

La sontuosa villa riprogettata da Cappelletti, infatti, è stata restituita all’uso pubblico, divenendo laboratorio aperto ed in questo progetto il tema della sostenibilità ambientale del recupero si coniuga con quello della sostenibilità sociale. Due progetti, due progettisti, dunque, ma un tratto comune in grado di legarsi, a sua volta, con i tempi portanti dell’edizione 2022 del Cersaie, che nel recupero e nella sostenibilità due temi che saranno oggetto anche di altri approfondimenti nel corso della settimana nel corso della quale l’eccellenza del settore ceramico italiano – oltre 6 miliardi di fatturato nel 2021, complici 435 milioni di metri quadrati venduti e prodotti da quasi 19mila addetti - fa della fiera bolognese la sua vetrina mondiale.