
Svuotamento dei carrellati in centro
Dove ricavare gli spazi per collocare carrellati e cassonetti nei quartieri? Quanto costerà l’acquisto dei nuovi contenitori compatibili con la tessera? Si riuscirà a mantenere il livello di raccolta differenziata raggiunto? Tra due settimane si conosceranno i dettagli della rivoluzione Mezzetti. L’obiettivo è favorire "un maggiore decoro, igiene e pulizia, comodità di conferimento, superamento dei sacchi". Il modello di riferimento più vicino sembra essere quello di Castelfranco. Nel frattempo, dopo la commissione che martedì ha instradato la trasformazione sui binari istituzionali, circolano dubbi, interrogativi, suggerimenti sulla gestione che verrà.
Il primo quesito è: che fine farà il personale assunto dalle cooperative (Brodolini, Ecobi) che si occupano assieme ad Hera della raccolta dei sacchi nel momento in cui spariranno dalla strada? Attualmente il servizio prevede piccoli furgoncini con pit stop in prossimità delle piazzole concordate per il ritiro dei sacchi e il successivo avvio al riciclo. È chiaro che per lo svuotamento dei cassonetti anche di carta e plastica occorreranno altri mezzi più capienti e professionalità differenti rispetto a quelle che caratterizzano gli attuali operatori. Saranno in qualche modo riassorbititi nella nuova gestione del servizio? Strettamente collegata è la necessità di una frequenza maggiore del passaggio di camion per lo svuotamento dei cassonetti: non essendo più contemplati vincoli di orario e di giorni per il conferimento è molto probabile che i contenitori si colmeranno rapidamente di sacchi blu e gialli tracciabili, soprattutto nelle zone più popolate. Il timore è che il sovraccarico possa indurre qualche cittadino ad abbandonare la spazzatura vicino al contenitore: da qui il sindaco ha previsto, quando qualche mese anticipò l’introduzione del nuovo sistema, la possibilità di istituire isole ecologiche con altri cassonetti a portata di ogni quartiere, individuando aree ad hoc da utilizzare in caso di necessità.
Desta preoccupazione poi la qualità della raccolta: a quanto pare, secondo alcune evidenze empiriche, la presenza dei cassonetti, pur con un conferimento attraverso sacchi tracciabili, induce in tentazione: la separazione dei materiali da parte degli utenti è meno rigorosa rispetto al porta a porta classico e questo potrebbe alla lunga determinare una diminuzione della percentuale di raccolta differenziata. Nella pagina di fianco Legambiente, citando le perplessità di Hera, parla proprio di questo. Un aspetto su cui occorre vigilare.
Molto delicata inoltre sarà la decisione su dove collocare i carrellati e dove invece i cassonetti. Qui occorre flessibilità. E viene in aiuto il modello Forlì: dove non c’è disponibilità di spazio si collocano contenitori più piccoli rispetto allo standard (120 litri) o condominiali per le frazioni differenziate. E si aumenta la frequenza dei ritiri. In centro nel capoluogo romagnolo per esempio la plastica viene raccolta tre volte a settimana, nel centro di Bertinoro due volte, fuori una volta. Anche a Modena saranno inevitabili trattamenti su misura. In centro storico, dove sarà avviata la trasformazione, il primo cittadino ha già detto esplicitamente che al posto dei sacchi saranno previsti i bidoncini, non i cassonetti evidentemente troppo ingombranti. Nelle zone più popolose invece come Musicisti, San Faustino, Buon Pastore, si ricorrerà di più ai cassonetti: occorrerà tuttavia individuare le zone strategiche dove collocarli. Nei punti dov’erano i vecchi cassonetti prima del porta a porta adesso ci sono posti auto o prolungamenti di ciclabili: privare i cittadini di questi spazi rischia di risultare impopolare.
Altra soluzione è la collaborazione con i cittadini per disporre i carrellati all’interno dei condomini. Con un paio di avvertenze però: intanto serpeggia malumore tra gli amministratori di condominio che dopo aver spiegato agli inquilini per mesi come funzionava il porta a porta con i sacchi presto dovranno ’riconvertire’ tutti ai cassonetti con tessera; in seconda battuta, l’introduzione dei bidoncini nei cortili o nelle aree private interne, oltre a occupare spazio, può determinare liti tra vicini sulla quantità di spazzatura da conferire. Chi infatti ha optato fino ad oggi per lo spazio interno preferisce i sacchi a terra in uno spazio delimitato della proprietà piuttosto che avere perennemente tra i piedi i carrellati.
L’operazione in corso che partirà a gennaio dovrà condurre infine all’attivazione della tariffa puntuale, vale a dire: meno si conferisce, meno si paga.