REDAZIONE MODENA

Sassuolo, è ribaltone. Il Pd sul filo del 50% si riprende il Comune. È la ’sorpresa’ Mesini

Il giovane candidato del centrosinistra convince e conquista la città "Gli elettori hanno premiato il nostro impegno: subito al lavoro". Dal 2009 nessun sindaco si è riconfermato per il secondo mandato.

Il nuovo sindaco Matteo Mesini

Sassuolo, 11 giugno 2024 – Il laboratorio politico che ‘incuba’ la pietra filosofale dell’alternanza, ad avviso della scienza politica più evoluta, la forma più compiuta della democrazia? Lo trovate a Sassuolo, dove il candidato del centrosinistra Matteo Mesini, 32 anni, esponente Pd a capo di un campo largo che più largo non si può (dentro anche M5S e civiche) trova proprio nell’allargamento del consenso la breccia dentro la quale ribaltare il pronostico che lo voleva al massimo al ballottaggio.

Dal 2009 ad oggi Sassuolo non ha mai visto una coalizione, né un sindaco, confermarsi al secondo mandato, e questo flaccido lunedì di giugno non fa eccezione: come 5 anni fa, tra la sorpresa dei più, il leghista Gian Francesco Menani si prese il Comune che il centrosinistra, cinque anni prima, aveva strappato al centrodestra, così Mesini si riarrampica su orizzonti che lo volevano al massimo al ballottaggio.

E vince al primo turno (dopo essere rimasto ore sul filo del 50%: ha poi chiuso a 50,50%), ‘aiutato’ sì dal campo largo ma anche da un centrodestra attorcigliato attorno a qualche malinteso di troppo sulla candidatura-bis di Menani (fermo poco sopra il 40%) e alla mina vagante Macchioni. Mesini, le mine vaganti, le aveva disinnescate raccogliendole attorno al programma e alla sua candidatura, che aveva avuto via libera perché il margine in cui infilare un possibile successo era strettissimo, figuriamoci al primo turno.

Ecco allora una campagna elettorale senza colpi bassi, da una parte e dall’altra, quasi che che gli scacchisti – Menani e Mesini – aspettassero di posizionare torri e alfieri in vista del ballottaggio. Che però non c’è stato: le prime analisi, sommarie, dicono che il centrodestra ha perso provando ad andare oltre il civico Macchioni, mentre il centronisinistra ha vinto allargando la coalizione, e spedendo Mesini ben oltre quelle che erano le previsioni, confermando come a Sassuolo l’alternanza sia prassi.

Pattuzzi, Caselli, Pistoni, Menani e adesso Mesini, che da oggi si mette al lavoro ma fino a ieri festeggiava, quasi incredulo.

Perché il margine che ne fa il prossimo sindaco non è granchè, ma il distacco che il centrosinistra rifila al centrodestra c’è, e varrà la pena analizzarlo una volta smaltita la sbornia, anche in ottica futura, perché una Sassuolo così volubile, in termini di governo locale, non fa notizia ma consolida un inedito dinamismo alla capitale del distretto ceramico regalandole il quinto ‘ribaltine’ su cinque possibile. Non male, dal punto di vista statistico, ma tant’è.

A questo si sta, a Sassuolo. "Un bellissima sorpresa, per noi come per chi ci ha sostenuto: ho capito che avevo vinto solo all’ultimo seggio, ma si intuiva già nei giorni scorsi che c’era una possibilità, anche se minima, per una vittoria al primo turno.

Che è arrivata, sorprendendo tutti: adesso – le prima parole del neosindaco Matteo Mesini – si tratta di rimettersi al lavoro, per dare gambe ad un progetto di città credibile, sul quale abbiamo lavorato con le altre forze di coalizione, ma che l’elettorato ha premiato".