
Francesco Palmieri premiato al Gran Galà del calcio. Il dirigente barese, prima di diventare ds, aveva già avuto modo di festeggiare lo scudetto della ‘sua’ Primavera
Non sarà stato l’anno del Sassuolo, il 2024 sul quale pesa inevitabilmente la retrocessione della scorsa primavera, ma è stato sicuramente l’anno di Francesco Palmieri. Prima di essere promosso, da Responsabile del settore giovanile, a Direttore Sportivo, il dirigente barese – in neroverde dal 2015 – aveva già avuto modo di festeggiare lo scudetto della ‘sua’ Primavera – che un paio di mesi ha vinto anche la Supercoppa – e nella prima squadra che oggi allena Grosso c’è anche il ‘suo’ marchio, sigillato dalla presenza, nel gruppo che rincorre la promozione agli ordini di Fabio Grosso, di diversi profili provenienti da qual vivaio del quale Palmieri è stato Responsabile "Sono nove e – ha detto a TMW – ci stanno dando una grande mano". Nessuno stupore, allora, se proprio Palmieri è stato premiato, come miglior dirigente di settore giovanile, in occasione della XIII edizione del ‘Gran Galà del Calcio’ andato in scena lunedi sera a Latina. "Questo premio è motivo di grande soddisfazione, dietro c’è un lavoro di passione e dedizione da parte di tutti, dai ragazzi, agli allenatori, ai collaboratori. Lo condivido con la società e quanti ne fanno parte e con una proprietà forte come Mapei", ha detto, ritirando il riconoscimento, Palmieri, che poi si è soffermato anche sul momento della prima squadra, che dopo la pausa della settimana scorsa si riaffaccia al campionato mettendo nel mirino la Salernitana.
E’ secondo in classifica il Sassuolo, ma Palmieri tiene i piedi per terra. "L’avvio è sicuramente positivo, ma il campionato resta difficilissimo: abbiamoun gruppo competitivo, ma in B non molla nessuno e basta niente per perdere posizioni", ha detto ancora il dirigente, aggiungendo come "tra febbraio e marzo comincia un nuovo campionato e si vedrà chi allunga". Nel frattempo, il Sassuolo va, e Palmieri si gode gli uomini copertina del momento neroverde, ovvero il tecnico Fabio Grosso e Domenico Berardi. Al primo riconosce il merito di aver trasmesso alla squadra la giusta mentalità, "dando all’ambiente quanto serviva: ha rivitalizzato il gruppo dandogli forza e identità" mentre sul secondo aggiunge che "è un campione in grado di spostare gli equilibri". Glissando tuttavia circa il futuro del fantasista. "Siamo felici che abbia recuperato da un infortunio difficile: speriamo raggiunga il massimo della forma, poi – la chiosa - vedremo cosa succederà".
Stefano Fogliani