Sassuolo, secondo acuto di fila in trasferta. Segna Laurienté e il Cosenza si arrende

Neroverdi solidi in difesa, vanno in vantaggio in contropiede. Al 7’ di recupero è Moldovan a salvare il risultato su Rizzo Pinna

Sassuolo, secondo acuto di fila in trasferta. Segna Laurienté e il Cosenza si arrende

I festeggiamenti dei giocatori del Sassuolo dopo il gol segnato da Laurienté in contropiede

Se la cifra della B è saper difendere, con determinazione, un po’ di fortuna e molta applicazione, quanto si è costruito con la qualità il Sassuolo comincia ad esserci. Va letta così la seconda vittoria consecutiva dei neroverdi di Grosso, che dopo la Carrarese battono anche il Cosenza e si regalano un secondo posto nin solitaria ostaggio solo della gara odierna dello Spezia, tra l’altro prossimo avversario dei neroverdi. C’è tempo per pensare ai liguri: il qui ed ora dice che i neroverdi li salva Moldovan, che con un paratone su Rizzo Pinna al 7’ di recupero ne preserva il vantaggio che il Sassuolo aveva conseguito con Laurientè in avvio di ripresa dando spessore ad una partita che di spessore ha avuto il suo. Il Cosenza, del resto, in casa era fin qua imbattuto, al Marulla aveva decapitato Cremonese e Sampdoria: la partita dei calabresi di Alvini ne ha confermato le potenzialità, ma quelle, di potenzialità, che hanno sfoderato gli uomini di Grosso danno seguito a quanto pensano in tanti.

Ovvero che il Sassuolo, della big, non ha solo gli uomini, ma anche le stimmate. E che la sua, dentro alla classifica che conta, se resta compatto e applicato come ha fatto al Marulla, fino a ieri inviolato, la dice oggi e la dirà domani. Soffrendo, ci mancherebbe – a taccuino, oltre all’occasionissima nel recupero, per il Cosenza va anche un palo colto da Mazzocchi al 26’ s.t. – ma passando all’incasso tutto sommato con merito. Alvini, con i suoi ‘lupi’, fa miracoli con corsa e intensità ma il Sassuolo, con i suoi solisti, con i lupi ci balla e se alla fine vince è vero che patisce, ma quanto porta a casa dalla Calabria ci sta tutto. Lo si vede già nel primo tempo, quando il 3-5-2 neroverde fa la gara senza ‘girarla’ solo perché Laurientè è svagato e Micai si traveste da Superman su Iannoni al 40’. I graffi di Florenzi e Strizzolo sono punture di spillo che non spaventano Moldovan, le trame che il Sassuolo costruisce attorno ad un Boloca inesauribile danno invece l’impressione di poter andare ‘a dama’ da un momento all’altro. Per il Sassuolo, insomma, si tratta di ‘tenere’ e aspettare: più bilanciati i neroverdi, anche con il 4-3-3 su cui li disegna Grosso nella ripresa, sempre un tantino squilibrati, ancorchè temibili, i calabresi, che per far gara si scoprono e danno strada, in avvio di ripresa, ad un Laurientè fin lì letargico ma devastante negli spazi. Al francese servono un rinvio lungo di Moldovan e un ‘velo’ di Pierini a spaccare un match che il Cosenza non riprende più. Il Sassuolo – che per la seconda volta di fila non prende gol – non chiedeva di meglio: attraversano un finale da corrida, i neroverdi, ma alla fine festeggiano. Servendosi il secondo.

Stefano Fogliani