STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Settimana Liturgica. Il bilancio del vescovo: "Apprezzata da tutti l’accoglienza modenese"

Monsignor Castellucci: "Abbiamo ospitato più di 250 partecipanti. La preghiera cristiana non sta chiusa in una campagna di vetro"

Settimana Liturgica. Il bilancio del vescovo:: "Apprezzata da tutti  l’accoglienza modenese"

Al centro, monsignor Castellucci

Modena, 30 agosto 2024 – Il primo insegnamento della Settimana liturgica è che, quando si parla di preghiera, non ci riferisce a qualcosa che sta fuori dal mondo, in un universo a parte, lontano e distaccato. "Anzi, proprio lo stare insieme intorno a ideali forti porta a mettere in gioco dinamiche profondamente umane che possono davvero cambiare la società – fa notare monsignor Claudio Maniago, arcivescovo di Catanzaro e presidente del Centro Azione Liturgica –. Pensiamo per esempio alla guerra, a tutte le guerre: solo se c’è una forte convergenza sui grandi ideali, e non solo su interessi di parte o di un singolo Paese, possono esserci spiragli di vera pace, e non solo deboli tregue". Nella 74ª Settimana liturgica nazionale, che si è conclusa ieri alla chiesa di San Carlo, si è parlato della preghiera che si fa gesto, parola, rito, "ars celebrandi", "e in questo tema della preghiera sono risuonati tutti i problemi del mondo, la guerra, la violenza, la miseria le malattie – sottolinea il nostro arcivescovo Erio Castellucci –. La preghiera cristiana non sta chiusa in una campana di vetro, ma è una preghiera alla prima persona plurale, il ‘noi’. Quando noi preghiamo insieme, lo facciamo anche per tutti quelli che non pregano perché soffrono, piangono, sperano. Non è stata quindi una Settimana di ‘distrazione’ dalla realtà ma di piena ‘immersione’ nella realtà quotidiana di tutti e di ciascuno".

L’arcidiocesi di Modena Nonantola non aveva mai ospitato questo importante appuntamento della Chiesa italiana (che il prossimo anno si terrà a Napoli): "È stato un evento molto significativo per la città e per la diocesi e ha richiesto un particolare impegno organizzativo, con decine di volontari che si sono mobilitati – dice don Erio –. Sono arrivati a Modena più di 250 partecipanti da tutta Italia, e credo che tutti abbiano apprezzato la particolare accoglienza, la cordialità e il calore umano di questa città e di questa terra. A tutti resteranno nel cuore il Duomo di Modena e l’Abbazia di Nonantola, ma penso anche... la gastronomia che è stata vista proprio come un’espressione culturale di queste zone".

Ospite d’eccezione dell’ultima giornata è stato monsignor Rino Fisichella, Pro Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e responsabile per il Giubileo 2025. Nella sua relazione ha sottolineato come la liturgia dia forma alla preghiera di un popolo in cammino. E "Pellegrini di speranza" è proprio la chiave del Giubileo che si aprirà fra meno di quattro mesi. "L’uomo è sempre in cammino, un homo viator – ha spiegato -. Ma c’è l’errante, che cammina senza sapere dove andare, e il pellegrino che invece conosce la meta da raggiungere. E noi cristiani siamo in cammino verso l’incontro col Signore". Mancano appena 120 giorni all’avvio del Giubileo, e Roma si appresta a ricevere circa 32 milioni di pellegrini da tutto il mondo: "Stiamo lavorando quotidianamente, e con grande senso di collaborazione, proprio perché ogni pellegrino possa trovare un’opportunità e una città più accogliente, anche nelle questioni pratiche, dai trasporti alla sicurezza, alla sanità", ha aggiunto monsignor Fisichella. Sarà un evento grande, universale, per dare voce alla speranza, "una speranza che tocca la vita delle persone e il senso della vita".