Modena, 9 febbraio 2024 – “Come mi sento? Sono molto dispiaciuto: non credo sia giusto perché penso di dire la verità e continuerò a cercare il più possibile di difendere quello che ho fatto. Aspettiamo di preparare la memoria difensiva per la notifica che ci è arrivata ieri”.
Così lo studente del quinto anno dell'istituto Barozzi, Damiano Cassanelli a cui ieri è stata notificata la sospensione di dodici giorni dalla scuola dopo aver rilasciato un'intervista alla stampa locale circa alcune problematiche dell'istituto. “Il provvedimento mi è stato consegnato dalla vice preside ma io la dirigente non l'ho ancora vista”. Ha affermato il 18enne all'uscita da scuola dove diversi studenti non hanno nascosto il clima di 'tensione' che si respira nelle aule, tanto da aver timore di parlare per evitare eventuali ulteriori provvedimenti nei loro confronti.
Il sindaco Muzzarelli: “È il fallimento della scuola”
A commentare il provvedimento di sospensione notificato allo studente anche il sindaco Muzzarelli: “Servirebbe una nuova ‘Lettera a una professoressa’ per spiegare come il provvedimento disciplinare con il quale è stato sospeso per 12 giorni uno studente dell’istituto Barozzi di Modena rappresenti ‘il fallimento della scuola rispetto alla sua missione educativa che non può limitarsi all’aspetto esclusivamente didattico ma, calandosi nella realtà che la circonda, deve proporsi di far crescere nuovi cittadini anche attraverso il dialogo, la responsabilità e il confronto delle idee’.
Una sospensione decisa dal Consiglio d’istituto, dopo che il Consiglio di classe aveva espresso parere negativo. “Abbiamo tutti sperato che, dopo le polemiche sollevate dalla notizia della sospensione e il dibattito che si è aperto anche a livello nazionale, il Consiglio d’istituto tornasse sulla decisione – spiega il sindaco Muzzarelli – scegliendo la strada del dialogo e del confronto, e non quella della punizione, per riportare serenità nell’ambiente scolastico e iniziare a ricostruire un rapporto di fiducia che quella decisione ha incrinato. Purtroppo, non è successo anche a causa di un atteggiamento pilatesco degli organismi ministeriali e dello stesso ministro Valditara. Non è così che si rispetta e si tutela l’autonomia scolastica”.
Ricorso al Tar
Il suo avvocato Stefano Cavazzuti intanto ha già annunciato il ricorso al Tar, ribadendo che “Damiano si è espresso in qualità di rappresentante degli studenti, aveva il diritto/dovere di farlo, l'ha fatto e nulla gli può essere rimproverato”.