"La pallavolo mi ha cambiato la vita". E se a dirlo è qualcuno che nello sport con la rete in mezzo è diventato fuoriclasse, sì, ma in un periodo nel quale il risultato sportivo non andava certo di pari passo con quello economico e anche i campioni d’Italia della Minelli, dell’Avia Pervia o della Villa d’oro dovevano lavorare, beh, il valore è doppio. È morto nella notte tra giovedì e venerdì Giancarlo Bettelli, classe 1935, per tutti ‘Il mancino’, forse il miglior giocatore della storia della Villa d’oro, campione d’Italia col club rossonero targato Ciam nel 1961, bandiera della società fino al 1968 e poi allenatore, con nel palmares anche il titolo italiano Ragazzi 1972. Bettelli aveva iniziato a giocare a pallavolo a 14 anni nel 1949 vicino a casa, nell’allora società ‘Bruni’ ai Mulini Nuovi, il primo serbatoio di talenti della zona nord della città. Passato alla Ferrari, fu il prof. Anderlini a volerlo all’Avia Pervia nel 1952. Il passaggio alla Villa d’oro, nel 1958, dopo aver saltato il primo scudetto dell’Avia a causa del servizio militare. Proprio il ritorno da militare ne segna la carriera per sempre. Bettelli non ha più un lavoro e gliene viene offerto uno da Arialdo Maltempi in una fabbrica di guanti. Il patto è che, in cambio dell’avergli trovato occupazione, Bettelli passi alla Villa d’oro: affare fatto e ‘Il mancino’ diventa una bandiera della società rossonera per un decennio oltre che un imprenditore di successo proprio nella pelletteria. Alto un metro e ottantacinque, un gigante per i tempi dove competeva in altezza soltanto con Oddo Federzoni, Bettelli ha anche collezionato 11 presenze in Nazionale ed è stato un punto di riferimento di potenza in attacco per almeno tre generazioni di atleti modenesi. La salma sarà esposta lunedi alle camere ardenti del Policlinico dalle ore 7:30 sino alla partenza per la messa e il funerale che si svolgeranno alle ore 11 presso la chiesa della Sacra Famiglia di via Vaciglio.
Per chiudere il suo ricordo vi lasciamo queste sue parole, pronunciate a margine del documentario girato dal gruppo Villa d’oro Pallavolo per ricordare la spedizione del 1963 in Indonesia ai giochi Ganefo, documentario conservato sulla pagina YouTube della società, la sua ultima intervista. "Per me la Villa d’oro e la pallavolo sono stati fondamentali in tanti sensi – raccontava Bettelli nel 2021 – perché io, con la quinta elementare, non sarei riuscito ad affrontare certe cose, nel lavoro, nella vita. Ho iniziato a vedere la pallavolo con occhi diversi dopo che mi sono realizzato in Villa d’oro coi miei compagni di squadra. Sono un’altra persona, grazie alla pallavolo". Un manifesto che sarebbe da appendere nella casa di tutti gli sportivi.
Alessandro Trebbi