La lotta contro i tumori infantili: "Guarisce l’85% dei piccoli pazienti"

I dati dell’oncoematologia pediatrica del Policlinico di Modena: "Qui ogni anno tra le 20 e le 30 diagnosi"

La lotta contro i tumori infantili al Policlinico di Modena

La lotta contro i tumori infantili al Policlinico di Modena

Modena, 16 febbraio 2023 – “Oggi (ieri ndr ) è la giornata internazionale del cancro infantile, istituita con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui tumori a bambini e adolescenti e per esprimere sostegno a coloro che sono guariti". A parlare è la dottoressa Monica Cellini, responsabile del reparto di oncoematologia pediatrica, che da anni lavora al fianco di bambini e famiglie, dando tutto il suo aiuto e sostegno. "I numeri che possiamo vantare in questi anni sono molto positivi, in quanto circa l’85% dei nostri pazienti riesce a guarire totalmente, lasciando che la malattia diventi solo un brutto ricordo". Tra le innovazioni più importanti degli ultimi anni vi sono le terapie mirate (target therapy) in cui, attraverso l’utilizzo di farmaci ‘intelligenti’, si colpiscono solamente le cellule malate e non quelle sane.

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"Chiaramente questo sarà il futuro – prosegue Cellini – la cura è già stata ampiamente utilizzata negli adulti, con ottimi risultati, ora stiamo muovendo i primi passi per impiegarla anche nei bambini". Un ruolo fondamentale è stato ricoperto dalla professoressa Fausta Massolo, fondatrice del reparto di oncoematologia pediatrica a Modena. "Anni e anni fa, quando lavoravo con la professoressa Massolo – continua la Cellini – i numeri erano molto meno soddisfacenti di quelli attuali. Un tempo i bambini venivano, erroneamente, curati tutti allo stesso modo quando, in realtà, serve una terapia personalizzata per ognuno".

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Anche Claudio Vagnini, direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Modena, esprime tutto il suo sostegno nei confronti di pazienti e famiglie in difficoltà: "Intorno a questi bambini bisogna creare una situazione di ‘normalità’ che li aiuti ad affrontare il percorso terapeutico con quanta più serenità possibile: bisogna curarne l’aspetto scolastico, psicologico, la crescita, i momenti di gioco, tutto quello che riguarda la normale vita di un bambino, che deve essere mantenuta anche mentre sta affrontando la malattia".

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Vi sono varie figure professionali, oltre a medici e infermieri, coinvolte nel percorso in ospedale, fra cui psicologi, insegnanti, maestri di musica, di scacchi e così via. Il professore Lorenzo Iughetti, direttore del dipartimento materno infantile, afferma: "Nella nostra struttura ogni anno si effettuano nuove diagnosi oncologiche a 20 - 30 bambini circa. In Italia sono 1500 i bambini e 900 gli adolescenti che ogni anno si ammalano".

Inoltre, vanno tenuti in considerazione anche i costi "che sono altissimi e a cui non si riuscirebbe a far fronte senza aiuti. Ad oggi – conclude Iughetti – possiamo godere del servizio sanitario nazionale, senza il quale molti bambini non riuscirebbero a sopravvivere. Non dobbiamo assolutamente limitare le cure in base a quelle che sono le disponibilità finanziarie della famiglia".