
Lorenzo Carbone
Valutare la capacità di intendere e volere al momento dei fatti e l’eventuale pericolosità sociale. Sono questi i quesiti a cui dovrà rispondere il perito incaricato di far luce sulla ‘personalità’ ed eventuali patologie di Lorenzo Carbone, il 51enne di Spezzano accusato di aver ammazzato, strangolandola con il laccetto delle federe l’anziana madre Loretta Levrini, affetta da demenza senile e altre patologie su cui sono ora in corso accertamenti. La perizia è stata chiesta dal pm titolare del fascicolo, dottor Amara e disposto dal giudice nell’ambito dell’incidente probatorio e ieri è stato conferito l’incarico al dottor Isacco, che ha preso novanta giorni per redigere la perizia. La difesa, invece, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Rizzo e Giuliana Salinitro, ha chiesto che venga valutata la compatibilità dell’indagato con il carcere. Il 51enne attualmente è collocato nella sezione ‘psichiatrica’ del penitenziario. "Rimaniamo convinti che occorra svolgere quanto prima un accertamento sullo stato di salute di Carbone, non solo in ordine alle sue facoltà mentali al momento del fatto, ma anche e soprattutto in relazione alla compatibilità della sua condizione con la detenzione carceraria. Per tale motivo al momento abbiamo chiesto che Carbone, pur detenuto, rimanga collocato presso il reparto Icare del carcere di Modena" sottolineano gli avvocati Rizzo e Salinitro. Ai periti nominati da Procura e Tribunale verranno affiancati da due psichiatri di indiscussa competenza come Alessia Cicolini e Daniel Benyamin Daniel da noi nominati" concludono.
Dopo la confessione quasi in diretta tv, all’inviato Mediaset l’uomo davanti al giudice Clò aveva ripercorso quanto accaduto nell’appartamento di Spezzano lo scorso settembre. Un appartamento dove viveva con la 80enne da sempre.
La procura ha chiesto la perizia in base soprattutto alla condotta successiva al delitto: Carbone si era allontanato dall’abitazione per poi rientrare e confessare dinanzi alle telecamere dei giornalisti. La perizia disposta dal giudice è volta anche a verificare eventuali presupposti di pericolosità sociale dell’indagato al fine di valutare se il terribile delitto sia avvenuto in un contesto di più ampia aggressività che richieda una ‘contenzione’.
Valentina Reggiani