L’ampio e variegato universo del vino, compreso il comparto Lambrusco, potrà avvalersi di una nuova tecnologia che favorisce la conoscenza e la consapevolezza di ciò che stiamo bevendo. E’ frutto dell’ingegno di due giovani modenesi: Laura Francesca Bottazzi e Daniele Righi, che riflettendo sulla difficoltà di narrazione che ha il vino al ristorante, hanno perfezionato un chip che applicato al bicchiere o alla bottiglia, consente agli appassionati, di sapere tutto o quasi sul vino. Gli uvaggi, le caratteristiche organolettiche, i possibili abbinamenti, non saranno più un enigma e mentre degustiamo il vino potremmo entrare nel sito del produttore, passeggiare virtualmente tra i vigneti, osservando i metodi di vinificazione e affinamento, se lo vogliamo dialogando con il vignaiolo, tutto questo solamente avvicinando il nostro smartphone al bicchiere o alla bottiglia. Un sistema digitale innovativo, presentato ufficialmente al Beer & Food Attraction di Rimini e a OperaWine 2022, che guarda al mondo vinicolo, offrendo molteplici opportunità, dando risposta all’esigenza concreta di comunicare ciò che si cela dietro a una bottiglia e raggiungere i consumatori di oggi e di domani. Contatto DiVino è il nome del progetto, si tratta del primo bicchiere al mondo brevettato con tecnologia NFC (Near Field Communication) integrata nel decoro del calice, che grazie alla sinergia con Rastal SmartGlass® potrà essere applicato al mondo vino, ma anche alla birra, agli spirits e al beverage in generale. Un nuovo modo di comunicare il vino, che non vuole sostituirsi alla competenza e alla stilistica del sommelier professionista, in un momento nel quale tanti giovani stanno intraprendendo questa strada attraverso un impegnativo percorso formativo, ma vuole essere uno strumento in più. Una giovane startup nata all’ombra della Ghirlandina, che fornisce una risposta alle tante domande che ci poniamo quando abbiamo di fronte un bicchiere o una bottiglia, dando libero sfogo al nostro desiderio di conoscere.
Luca Bonacini