
L'assessora Carla Ferrari, il sindaco Massimo Mezzetti, l'assessore Vittorio Ferraresi
Modena, 25 settembre 2024 – "Basta con il ’mito del fare’: noi vogliamo fare, ma vogliamo fare bene, con il coinvolgimento di tutti i consiglieri comunali, dei cittadini, degli imprenditori. Abbiamo una visione e un’idea chiara della città, sappiamo essere teneri e gentili, ma all’occorrenza anche duri e tamugni come la pietra: non abbiamo bisogno della balia, sappiamo badare a noi stessi..", sbotta il sindaco Massimo Mezzetti rispondendo a quanti accusano in queste ore la giunta di voler bloccare lo sviluppo della città e la sua economia dopo la bocciatura – ratificata dal Consiglio comunale lunedì sera con quasi tutti i voti anche della minoranza ("li ringrazio per questo approccio costruttivo") – dei 19 progetti del bando di primavera. "È un’immagine falsa e caricaturale. Ora si apre una pagina nuova. La co-progettazione è la sfida nuova che mettiamo in campo", ha annunciato il primo cittadino illustrando il percorso di partecipazione che comincerà a metà ottobre.
Ma le famose proposte non potevano essere congelate invece che silurate del tutto? "Il problema è che quel bando aveva un grave vizio di origine, è stato fatto con le date sbagliate: è stato fissato il termine del 22 aprile per la presentazione dei progetti, a pochi giorni dalle elezioni, con il Consiglio in mora, ed è stata stabilita la chiusura dei termini per l’esame il 22 luglio, proprio nel giorno in cui si sono insediate le nuove commissioni. Avevamo già predisposto un bando di ’congelamento’ dei progetti, ma i tecnici comunali ci hanno spiegato che trattandosi di una delibera di Consiglio non era possibile intervenire con una delibera di giunta. Solo che non essendoci ancora le commissioni il Consiglio non poteva pronunciarsi. Allora siamo stati costretti a respingerle".
Mezzetti contesta la modalità frettolosa con cui si è proceduto all’avviso: "Molti imprenditori hanno deciso di non presentare i progetti perché mi hanno detto che non c’erano indirizzi precisi su dove si voleva andare: chi lo ha fatto ha dovuto procedere al buio. Abbiamo parlato con gli imprenditori che hanno presentato i progetti, hanno compreso la situazione e alcuni sono pronti a ripresentarli con le dovute modifiche. Ci auguriamo tra l’altro che con il prossimo avviso pubblico se ne presentino di più di 19. Non siamo qui per schiaffeggiare nessuno".
Altro "equivoco" che il sindaco ha voluto chiarire è che "il ’consumo zero di suolo’ non è un feticcio. Già oggi il Pug prevede porzioni di territorio ’vergine’ destinabile però a insediamenti produttivi a zero impatto ambientale e hi-tech, e per l’edilizia residenziale pubblica per la fascia grigia di persone che non hanno un reddito sufficiente per permettersi l’acquisto o l’affitto di un’abitazione a prezzi di un mercato modenese drogato da una bolla speculativa. Immettere nuove case per calmierare i prezzi è un nostro obbligo morale: rispetto alle proposte pervenute, occorre invertire il rapporto che vede su 10 abitazioni, 8 residenze di lusso e due di residenza sociale".