
Bassa partecipazione in città e provincia. Urne aperte anche oggi. L’affluenza media, alle 23, era del 36% "Penso che ormai la politica non interessi più a nessuno". "Devono occuparsi dei nostri problemi".
Modena, 18 novembre 2024 – Alle elezioni regionali del 26 gennaio 2020, quando Stefano Bonaccini e la colazione di centrosinistra vinse con il 51,42%, l’affluenza finale fu del 69,12% mentre quest’anno (ma si vota anche oggi fino alle 15 mentre quattro anni fa si votò solo la domenica), alle 23 di ieri era al 36,6% come media provinciale, mentre in città si è fermata poco sopra il 40% (40,55). Un dato, dunque, che nella prima giornata di voto non è mai decollato. Quello che tutti temono di più quest’anno infatti è l’astensionismo, un convitato di pietra che potrebbe fare la differenza. "Penso che la poca affluenza sia frutto del fatto che la politica non interessi più a nessuno – dice una signora appena uscita dal seggio delle scuole De Amicis –. Di sicuro è un tema su cui tutti si devono interrogare". "In effetti – spiega Maurizio – non abbiamo visto code come invece è accaduto in altre situazioni. La sensazione è che non ci sia questa grande voglia di venire ai seggi, ma spero ovviamente di sbagliarmi".
I cittadini che ieri invece hanno deciso di esprimere nl segreto dell’urna la loro opinione hanno le idee chiare su quello che vorrebbero dalla nuova amministrazione regionale. Tra i temi più sentiti dai modenesi ci sono sanità e sicurezza che restano in testa alla ’classifica’. "Dalla nuova amministrazione regionale vorrei che venisse affrontata meglio la gestione della sanità, dei rifiuti e la sicurezza del centro storico, così come delle zone immediatamente limitrofe – commenta Giampaolo Fabbri – Servono dei cambiamenti importanti". Anche il diciottenne Marco Bonacorsi, al voto per la prima volta, evidenzia necessità simili: "Ho letto diversi programmi e proposte, ma i temi su cui mi sono basato per votare sono la sicurezza e la sanità, così come le prospettive sull’educazione e sulle riforme scolastiche".
Tra le altre questioni ritenute di prima necessità, primeggiano le tematiche ambientali e l’istruzione, come commentano Riccardo Massaccesi e Margherita Vecchiati: "I temi che ritengo più importanti, non solo in queste elezioni, sono la salvaguardia dei diritti, l’ambiente, la scuola e la sanità". Massimo Roveda, invece, richiede una maggiore attenzione sui trasporti sostenibili: "Spero che cambi qualcosa nella sanità, così come nella sicurezza e nella salvaguardia del territorio. Mi aspetto più iniziative sulla sostenibilità e il surriscaldamento globale. Io ho un’auto elettrica, per esempio, ma i prezzi di acquisto e di rifornimento nelle colonnine elettriche sono ancora troppo alti, addirittura raddoppiati rispetto al passato".
Intanto a Campogalliano, alle 11,30 in punto, Stefano Bonaccini, europarlamentare ed ex presidente della Regione, è arrivato alla scuola media San Giovanni Bosco di via Barchetta dove lui è ancora "il governatore". Qui l’adolescente Bonaccini ha frequentato le scuole medie, e qui ogni volta viene accolto con grande festa. Piumino scuro con dolcevita, dopo la votazione, si è fermato a scambiare due parole con tutti quelli che lo fermavano per stringergli la mano. "Noi qui a Campogalliano siamo in una botte di ferro speriamo vada tutto bene e non ci siano soprese o che venga fatta confusione", commenta all’uscita dal seggio Elis Messori. "Votare è un diritto e dovere di ogni cittadino – prosegue il giovane Marcello – anche in nome di coloro che sono hanno combattuto per questo riconoscimento. E’ sempre giusto esprimere la propria opinione". "Io ho votato – racconta la signora Renata Benassi - e ognuno deve farlo secondo la propria coscienza. Io non ho avuto dubbi: le donne hanno tanto combattuto perché venisse loro riconosciuto questo diritto, e adesso che lo possiamo fare, non votare significherebbe tornare indietro!".
Problemi in 3 seggi su 8 alle scuole Muratori di Vignola, che anche ieri mattina erano al freddo. Già in mattinata, tecnici sul posto per cercare di rimediare alla situazione.
Milena Soci,
Maria Silvia Cabri
e Marco Pederzoli