Vignola, scintille elettorali tra Pasini e Muratori "Fusione dei comuni, buttati via 30mila euro"

All’accusa del candidato di centrodestra replica l’esponente dem: "Lo studio con fondi regionali"

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Il sindaco di Vignola Angelo Pasini va a pescare nel passato delle sua avversaria democratica Emilia Muratori per sferrare il primo attacco della campagna elettorale in vista delle amministrative del 20 settembre. Pasini a capo della coalizione di centrodestra, ricorda che nel 2015 Muratori, all’epoca sindaco di Marano sul Panaro, commissionò con altri sindaci Pd uno studio di fattibilità sulla fusione dei comuni dell’Unione Terre di Castelli. Una ricerca che costò 30mila euro e di cui non si fece nulla perché il progetto venne abbandonato. "Furono spesi 30mila euro per lo studio commissionato a Nomisma sul progetto di fusione degli 8 Comuni dell’Unione Terre di Castelli, progetto di fatto accantonato da chi lo aveva commissionato – scrive Pasini – tra gli altri, i sindaci Emilia Muratori, Marano, area Pd, e Mauro Smeraldi, Vignola, (civica Vignola cambia), oggi in coalizione per le amministrative comunali del prossimo autunno 2020". La candidata dem non si fa cogliere impreparata: "Lo studio è stato commissionato a Nomisma a seguito di bando pubblico – spiega la professoressa di liceo – il costo di 26.800 euro è stato sostenuto dalla Regione Emilia Romagna per 19mila euro, i restanti 7.800 euro sono stati divisi tra i Comuni aderenti: a Vignola è costato circa 4mila euro". La ricerca nacque dalla volontà di capire se fosse conveniente, per creare economie di scala, fondere gli otto comuni dell’Unione. All’epoca, nel 2015, la candidata era sindaco di Marano e il suo attuale alleato in coalizione, Mauro Smeraldi, era sindaco di Vignola a capo della lista civica. L’Unione Terre di Castelli approfittò di un bando messo a disposizione dalla Regione per approfondire il tema e ricevette quasi 20mila euro di risorse a cui vennero aggiunte altre risorse divise tra tutti i Comuni ad eccezione di Guiglia e Savignano Sul Panaro contrari alla fusione. "Lo studio fece emergere luci e ombre di una possibile fusione – spiega Muratori – poi rimase in stand by e quando nel 2017 diventai presidente dell’Unione Vignola venne commissariata. Il progetto di fusione non aveva convinto nessuno e preferimmo concentrarci sullo sviluppo dell’Unione". A distanza di tre anni si torna alle urne: "Terza tornata in 5 anni – attacca Muratori – a proposito, tutto questo quanto costa?".

Silvia Saracino