PAOLO TOMASSONE
Cronaca

Visite mediche Modena, 120 mila in lista d'attesa

Numeri impressionanti per colpa del Covid. In totale sono 118mila le persone 'prenotate' negli ospedali della provincia, a giugno erano 77mila

Viste mediche, il Covid allunga le liste d'attesa (foto Ansa)

Viste mediche, il Covid allunga le liste d'attesa (foto Ansa)

Modena, 2 novembre 2020 - Se si potesse fermare il tempo e si riuscissero a programmare 150 visite specialistiche al giorno, forse in un paio d’anni si potrebbe tornare in pari. L’ipotesi (assurda) sarebbe comunque improponibile nel pieno dell’emergenza sanitaria per la pandemia che ha di fatto paralizzato l’attività quotidiana degli ospedali modenesi. Parliamo di quelle visite o prestazioni diagnostiche che vengono effettuate negli ambulatori dei reparti dei nosocomi dell’Ausl e dell’Azienda ospedaliero-universitaria per le quali risultano prenotate oltre 118mila persone. All’11 settembre sono, per la precisione, 118.388 le persone in lista d’attesa, chi per un accertamento cardiologico, chi per un controllo dall’oculista, chi per una prestazione di ortopedia o traumatologia.

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La cifra, come era prevedibile, ha subìto un’impennata negli ultimi mesi a causa delle ristrettezze a cui sono stati sottoposti gli ambulatori medici in obbedienza alle disposizioni anti-Covid. Un trattamento che Ausl e Policlinico da diverse settimane hanno adottato tra l’altro anche per gli interventi e i ricoveri programmati procrastinabili in area chirurgica, con l’obiettivo di non sovraccaricare le strutture ospedaliere e liberare il più possibile reparti e medici nel caso in cui la nuova ondata epidemica comportasse un incremento non facilmente prevedibile dei ricoveri. Ma per le visite specialistiche già a giugno le agende degli ospedali traboccavano di quasi 77mila appuntamenti.

A quelle 76.869 prenotazioni registrate al 15 giugno, settimana dopo settimana, si sono aggiunte quelle di chi durante il primo lockdown aveva deciso di rimandare un appuntamento. E così si arriva a sfiorare quota 120 mila. Il dato più allarmante è quello che riguarda le visite in radiologia, che vede in lista d’attesa 38.752 persone (a giugno erano 26.095).

Ma anche in oculistica le cose non vanno tanto bene: 12.385 pazienti attendono un controllo o una consulenza (quattro mesi fa erano 8.107). Per una visita cardiologica sono in agenda 11.211 persone (8.464 a giugno), per patologie che colpiscono i vasi sanguigni 7.123 persone (contro le 4.613 di giugno) e in ostetricia e ginecologia risultano ancora in attesa in 5.666 (a giugno in 4.179). In cinque mesi sono più che raddoppiate le prestazioni ancora bloccate in ortopedia e traumatologia (dalle 2.171 di giugno si è arrivati alle 4.990 di settembre), a otorinolaringoiatra (1.984 della scorsa estate contro le 4.925 dei nostri giorni) e in dermatologia (3.229 contro 6.289). E la lista prosegue: con 1.834 pazienti in attesa per reumatologia, 4.781 per neurologia, 1.835 per chirurgia generale e 484 per chirurgia vascolare, 387 per ematologia.  

Numeri che "non lasciano dormire sonni tranquilli" il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Michele Barcaiuolo, e il coordinatore provinciale Ferdinando Pulitanò: "comprendiamo lo stato di emergenza che stanno vivendo i nostri ospedali a causa della pandemia, ma dobbiamo fare i conti anche con tante altre malattie pericolose. Quindi prima di gridare ai quattro venti, come sta facendo il presidente Bonaccini, che l’Emilia-Romagna è il grande paradiso sanitario d’Italia, dovrebbe considerare la fotografia che ci arriva da questi numeri". Il compito della politica, ricordano Barcaiuolo e Pulitanò, è quello di "denunciare certe situazioni, prima che sia troppo tardi". Per questo "solleciteremo l’assessorato alla Sanità e l’Assemblea ad attivarsi su questo quanto prima".