Modena, 5 settembre 2023 – Prima ancora di essere il ritratto di una vita – quella di Enzo Ferrari, segnata da dolori e da passioni e da un’inesausta sete di vittoria –, il film "Ferrari" di Michael Mann è un irresistibile affresco di Modena e della nostra terra padana con la sua storia, i suoi simboli, i suoi paesaggi, il Duomo e i suoi leoni, il Palazzo Ducale, le strade del centro con i classici colori e i rettilinei incorniciati dai platani e dai pioppi che si stendono nella campagna.
"Meraviglioso: fotografia e inquadrature splendide", hanno commentato in tanti, dopo l’anteprima riservata dell’altra sera alla multisala Victoria.
La proiezione esclusiva, promossa dall’Emilia Romagna Film Commission (rappresentata dal direttore Fabio Abagnato con l’assessore regionale alla cultura Mauro Felicori), ha visto in sala numerosi ospiti, autorità e personalità, accolti dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Lo stesso regista Michael Mann ha introdotto il film, ringraziando i tanti modenesi che lo hanno aiutato a realizzarlo, "e in particolare gli ex meccanici Ferrari con le loro storie", ha detto.
Poi il toccante saluto di Piero Ferrari, figlio del Drake, che nel film si rivede ragazzino con la mamma Lina Lardi (impersonata da Shailene Woodley): "Il percorso è iniziato già nel 1995 – ha ricordato l’ingegner Ferrari –. Sono grato a Michael perché ha raccontato la storia di mio padre, della mia famiglia e della Ferrari con grande garbo. E spero che da questo film la gente capisca che mio padre ha avuto tante tragedie, tanti problemi, ma ha guardato sempre avanti, e alla fine ha vinto lui".
Il film – come si sa – ci trasporta nel 1957, un anno di profondi tormenti per Enzo Ferrari, dai dolori in famiglia, dopo la morte prematura del figlio Dino, alle difficoltà in azienda. Ferrari decide di puntare tutto sulla Mille Miglia: vincere la sfida automobilistica gli consentirà di attrarre nuove risorse economiche, di far risorgere la fabbrica e di dare anche una svolta alle sue vicende personali. Adam Driver dà il volto a un Ferrari imponente e severo con i familiari e i collaboratori ma tenerissimo con il figlio, Penelope Cruz affronta con forza il ruolo della moglie (e socia) ferita.
Ma quello che i modenesi ameranno più di ogni altra cosa sono le mille e mille inquadrature di luoghi iconici della città che – riportati agli anni ‘50 – diventano la scenografia ‘naturale’. Per esempio, Largo Garibaldi – citato espressamente anche nel film – con la casa di Enzo Ferrari, piazza Grande con la corsa scatenata delle auto della Mille Miglia che arrivano a sfiorare (benedetti stuntmen...) gli antichi leoni romanici, palazzo Ducale, sfondo di un ‘pit stop’ della grande gara: la ripresa in soggettiva dell’auto in corsa lungo via Farini, con lo sfondo della reggia, è adrenalina pura. Poi la chiesa di San Pietro, con le sculture di Begarelli, dove viene ricostruita la Messa con gli operai Ferrari, e il teatro Comunale dove Ferrari – assistendo al duetto "Parigi o cara" da "Traviata" – si commuove pensando al figlio Dino volato via troppo presto. Curiosamente, il montag gio del film crea un insolito ‘cocktail’ fra i teatri cittadini: il pubblico sale i gradini dello Storchi per accedere, però poi lo spettacolo si tiene nella sala di corso Canalgrande (peraltro sono dettagli che notiamo soltanto noi modenesi).
E ancora le colline di Castelvetro, Maranello, e Novellara dove viene ricostruita la tragedia di Guidizzolo. Assistendo all’anteprima dell’altra sera, molti hanno anche notato il cammeo di un attore ‘sui generis’: quando Ferrari - Driver entra all’hotel Canalgrande, assediato dai giornalisti, trova ad accoglierlo alla reception lo chef Massimo Bottura, qui nelle vesti di portiere d’albergo. Oggi il turismo legato ai set cinematografici è un settore in grande crescita: di sicuro anche questo film – che si annuncia come un blockbuster mondiale – sarà una nuova, splendida vetrina per Modena e il suo territorio. "E noi – dice il sindaco Muzzarelli – accoglieremo tutti coloro che vorranno venire a vedere Modena ‘dal vero’...".