Bonaccini alla Festa dell'Unità di Modena: "Presto un piano regionale energetico"

Il Governatore dell'Emilia Romagna: "Sarà un autunno molto duro. Il Pd? Ragazzi, non abbiamo già perso"

Bonaccini intervistato dal vicedirettore del Resto del Carlino, Valerio Baroncini

Bonaccini intervistato dal vicedirettore del Resto del Carlino, Valerio Baroncini

Modena, 9 settembre 2022 - Forse non rischieremo la deindustrializzazione in Emilia-Romagna, patria del manifatturiero, come temono i vertici di Confindustria. Ma sarà certamente un autunno "molto molto duro" e il nostro territorio "riceverà un colpo pesantissimo" se non si riuscirà a venire fuori da questa "pandemia energetica" che "colpisce trasversalmente tutti quanti, le famiglie, le imprese di qualsiasi dimensione e gli enti locali". Lo sanno bene le aziende del distretto ceramico di Sassuolo: "Tante in questi giorni non hanno riacceso i forni e hanno cominciato a fare cassaintegrazione". Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, non ha chiaramente la ricetta, ma ha ben chiaro che alcuni interventi devono arrivare entro pochi giorni, entro poche settimane.

"La Regione non può fare tanto, può fare alcune cose strutturali e infrastrutturali per accelerare sulle energie rinnovabili". Ora deve agire il governo. Bonaccini lo ha ribadito questa sera alla Festa dell’Unità, intervistato dal vicedirettore de Il Resto del Carlino, Valerio Baroncini, all’incontro ‘Il Paese che vogliamo’. "Bisogna subito raddoppiare il credito d’imposta per le imprese energivore, come quelle che producono piastrelle; per tutte le altre imprese il credito d’imposta deve essere almeno al 30%". Poi, ha spiegato il presidente, "aspettiamo i 20 miliardi di euro dal governo, che devono andare alle famiglie e ai cittadini che sono in difficoltà. Ma questo è solo un tampone. Poi servono misure strutturali e per questo in autunno prepareremo un piano regionale triennale energetico per i privati e per il pubblico".

Queste sono le cose "concrete" che si aspettano gli elettori. Ma c’è un "clima" che, a poco più di due settimane dal voto, deve cambiare nel Paese. E per questo serve un impegno forte della politica, a partire dal Pd perché, nell’ultimo periodo "lo vedo un po’ troppo ‘smunto’", appoggiato su se stesso, e anche "un po’ depresso". Da Ponte Alto Bonaccini sferza i suoi, perché la campagna elettorale così com’è non funziona: "ragazzi non si è già perso; non si deve mai pensare di aver perso prima di andare alle urne; altrimenti io non avrei vinto due anni e mezzo fa alle elezioni regionali". Servono molta concentrazione, idee chiare, discorsi semplici, per afferrare fino all’ultimo il voto degli indecisi. E allora bisogna rimboccarsi le maniche per correre l’ultimo miglio: "Dobbiamo trovare un po’ il sorriso, perché se ci trovano così depressi come potranno votarci?".