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Covid Padova, mascherine all'aperto nel centro storico. Giordani: "Contagi quintuplicati"

Pronta l'ordinanza sulle mascherine obbligatorie tra le mura trecentesche, in vigore dalla mezzanotte di domani 25 novembre e fino al 31 dicembre. Vietate in centro anche le manifestazioni "no green pass"

Centro storico di Padova

Centro storico di Padova

Padova. 24 novembre 2021 – Scatterà alla mezzanotte di domani, giovedì 25 novembre, e rimarrà in vigore fino al veglione di Capodanno l’obbligo della mascherina anche all'aperto in tutto il centro storico patavino. Ad annunciarlo è il sindaco di Padova, Sergio Giordani, che proprio in queste ore sta per firmare la nuova ordinanza con le misure anti-Covid in vigore per tutte le festività natalizie.

“Dalla mezzanotte di giovedì e fino al 31 dicembre – conferma il primo cittadino– sarà obbligatorio l'uso della mascherina anche all'aperto nel cuore storico della città delimitato dalle mura trecentesche. Le festività natalizie portano con loro una grande vivacità, tante iniziative e tante presenze nelle vie e nelle piazze del centro. Vogliamo preservare questa libertà, ma in sicurezza".Per chi non rispetterà l'obbligo, sono previste sanzioni.

Il Comitato per l'Ordine e la sicurezza riunito ieri ha anche deciso la chiusura del centro storico alle manifestazioni “no green pass”, delegando al Questore la valutazione di interdire le proteste. "Dopo aver analizzato i dati sull'epidemia, in sede di Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica, forniti dalle massime autorità sanitarie del territorio – prosegue il sindaco – sono uscito rafforzato nella mia idea di agire subito e senza attendere oltre con nuove misure di sicurezza”.

Il Covid torna a fare paura

“In un mese, quintuplicati i contagi” La situazione è pressante in tutto il Veneto, dove nelle ultime settimane si sono moltiplicati contagi e decessi: ieri ci sono stati altri 1.632 nuovi casi, il doppio rispetto al giorno precedente, portando il totale delle persone in isolamento a 22.652, di cui 4.905 nel Padovano. “In un mese i dati dei contagi sono quintuplicati ed è evidente che è giunto il momento di un significativo impegno comune, per alzare nuovi scudi collettivi contro il Covid”, è il commento di Giordani ad una situazione sempre più preoccupante.

“Dobbiamo evitare di incorrere in nuove restrizioni e provare insieme a garantire la maggior serenità possibile alle prossime settimane e alle festività", aggiunge, in controtendenza rispetto alle ultime dichiarazioni di Zaia, che invece si dice contrario a nuove chiusure. "Le padovane e i padovani stanno mostrando enorme senso di responsabilità – aggiunge Giordani – si sono vaccinati con percentuali record e girando per la città si nota chiaramente come da giorni vi sia una diffusa prudenza e una grande attenzione di massa rispetto agli accorgimenti di igiene e di protezione dal virus”.

Natale blindato

Il sindaco cerca di indorare la pillola, ma per i padovani le festività che stanno per arrivare rischiano di essere vissute sotto il segno di una prudenza che potrebbe portare a nuove restrizioni. Da giorni si parla di Super Green Pass, oggi il Consiglio dei Ministri dovrebe rompere gli indugi. “È mio dovere interpretare questo lodevole senso comune della gente, anche perché è quello che mi chiedono i cittadini: alzare l'attenzione oggi – dice Giordani – per evitare di tornare alle chiusure domani. Non vogliamo rinunciare a un Natale libero, ma è questione di buon senso porre dei paletti di prudenza e di sicurezza, oltretutto già assunti nell'agire quotidiano delle persone. La nostra comunità, unita, nei prossimi tempi dovrà compiere ogni sforzo per tutelare la salute di tutti e particolarmente quella dei più fragili", aggiunge.

Vaccini? “Un aiuto decisivo”

"I vaccini – conclude il primo cittadino hanno dato e daranno un aiuto decisivo per vincere questa battaglia, ma data la situazione delicata è necessario aggiungere degli accorgimenti in più, abbiamo già dato e non vogliamo per nessuna ragione vedere qui da noi le situazioni drammatiche che osserviamo in alcune località estere laddove non si è agito per tempo e con decisione".