Ennio Doris, il Veneto piange la scomparsa. Zaia: "Icona nazionale che amava la sua terra"

Sabato i funerali a Tombolo, cittadina del padovano dove Doris nacque 81 anni fa. La camera ardente domani a Milano 3, uno dei feudi immobiliari del suo grande amico Berlusconi

Ennio Doris

Ennio Doris

Padova, 24 novembre 2021 – “Ricordo che fu quella di Ennio Doris la prima telefonata che ricevetti durante la pandemia, nella quale mi diede da subito la disponibilità a fare la più grande donazione perché potessimo curare e salvare vite umane”. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, piange così la scomparsa di Ennio Doris, l’81enne fondatore della Banca Mediolanum morto questa notte nel Milanese.

“Oggi è stato un gran brutto risveglio. Se ne va un pezzo di storia – continua Zaia –, un’icona nazionale e non solo, un galantuomo che amava la sua terra e comunque ha sempre dimostrato di avere una visione unica. Del resto solo un grande poteva fare cose grandi come quelle realizzate da Doris”. I funerali si terranno sabato 27 novembre (alle 14.30) nella chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo a Tombolo, la cittadina Padovana dove Doris è nato. La camera ardente, invece, sarà aperta “Milano 3”, il complesso immobiliare di Basiglio costruito da Berlusconi, domani dalle 15 alle 19 e venerdì dalle 8 alle 12. Per volere della famiglia, chi volesse esprimere la sua partecipazione al lutto può effettuare una donazione in memoria di Doris a favore di Fondazione Mediolanum Onlus.

Le reazioni in Veneto

Tra le tante condoglianze che stanno arrivando alla famiglia in queste ore, c’è anche quella del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. “Con Ennio Doris se ne va un imprenditore veneto di successo – dice il sindaco – creatore di un modello industriale precursore dei tempi. Un uomo del fare che ha contribuito a innovare il mondo della finanza”. Vicinanza anche da Unioncamere. “È stato un simbolo dello spirito imprenditoriale presente da sempre nei nostri territori. La sua capacità di innovare e di fare impresa sono state di ispirazione per tanti imprenditori”, fa sapere Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto.

“Nella sua lunga carriera costellata di successi e di soddisfazioni - aggiunge Pozza - non ha mai dimenticato il suo legame con il Veneto, di cui incarnava i valori identitari come la tenacia, la laboriosità e la vocazione a sfide ambiziose. Il suo ricordo rimarrà vivo in tutti noi, e mi auguro che la sua figura e la sua persona possano essere da esempio per i tanti giovani che vogliono fare impresa. Se ne va un uomo ed un imprenditore che, senza dubbio – conclude – ha lasciato un segno indelebile nella storia imprenditoriale del Veneto e del nostro Paese”.